Maltrattamenti alla moglie: il marito ‘poco islamico’ si difende: ‘Mai alzato le mani’
Davanti al gup Elisa Mombelli oggi ha reso dichiarazioni spontanee il papà senegalese di 48 anni che l’anno scorso si è visto togliere dall’oggi al domani i tre figli di 7, 9 e 13 anni perchè la moglie, una connazionale di 32 anni, lo accusa di averla maltrattata. Oggi in aula, l’uomo, da vent’anni in Italia, senza precedenti, con un lavoro in un’azienda del cremonese, ha negato con forza di aver mai alzato le mani sulla moglie, ammettendo solo i litigi, ma perchè lei non lo considerava ‘sufficientemente islamico’. Secondo il senegalese, la moglie sarebbe diventata una musulmana radicalizzata: avrebbe indossato il velo e avrebbe ascoltato su Internet le prediche di un imam francese, costringendo il marito a farsi crescere la barba e obbligando i figli ad ascoltare solo la musica che diceva lei, proibendo a tutti di ascoltare la radio o di vedere la televisione.
Nel procedimento, l’imputato è difeso dall’avvocato Paolo Carletti, mentre la moglie, attraverso il legale Massimiliano Cortellazzi, si è costituita parte civile insieme ai tre figli. Da tempo la donna e i bambini sono ospiti in una residenza protetta. Lo scorso ottobre si era svolta un’udienza davanti al tribunale dei minorenni durante la quale il giudice aveva sentito il figlio maggiore, la madre e la relazione dei servizi sociali. A fine febbraio in cancelleria era stato depositato il provvedimento che dichiarava la decadenza dalla potestà genitoriale del padre.
Nella denuncia sporta il 18 maggio del 2017 la moglie aveva fatto mettere a verbale che sin dalla nascita del loro primo figlio aveva scoperto che il marito rappresentava “un gravissimo pericolo” per la sua integrità psico fisica e per quella dei figli, raccontando di rapporti sessuali violenti e di continui maltrattamenti anche in presenza dei bambini.
La 32enne aveva accusato il marito di averla contrastata nel suo desiderio di studiare, denunciando di essere stata vittima di violenze familiari degenerate in “scontri fisici particolarmente gravi”. In un’occasione sarebbe stata presa a pugni in auto alla presenza della figlia di 9 anni, in un’altra sarebbe stata ingiuriata e minacciata dal marito che in varie occasioni avrebbe impedito di accendere il riscaldamento dell’abitazione, lasciando al freddo lei e i figli. I maltrattamenti sarebbero stati commessi anche nei confronti del primogenito, che il padre, dopo un litigio, avrebbe cercato di colpire con un cavo del computer. A difendere il figlio era intervenuta la madre, a sua volta vittima del marito che avrebbe cercato di soffocarla alla presenza dei bambini.
Ma oggi, come già annunciato nella scorsa udienza, il papà senegalese si è difeso strenuamente. “Non c’è alcuna prova contro il mio assistito”, ha dichiarato il suo legale, l’avvocato Paolo Carletti. “Non ha mai alzato le mani, le accuse della moglie sono pura invenzione”. A questo punto il giudice ha ritenuto necessario sentire la testimonianza della 32enne senegalese. La donna sarà ascoltata nell’udienza fissata al prossimo 21 giugno.
Sara Pizzorni