Carceri, avvocati penalisti in sciopero: 'E' la riforma della ragionevolezza, è prioritaria'
Come già successo il 13 e il 14 marzo scorsi, i processi penali sono saltati per il ‘congelamento’ della riforma dell’ordinamento penitenziario. L’astensione degli avvocati è stata proclamata dall’Unione delle Camere Penali a cui aderisce la Camera Penale di Cremona e Crema «Sandro Bocchi». Questa mattina, anche a Cremona, come nelle altre città del distretto Bergamo, Brescia e Mantova, è stata organizzata una conferenza stampa alla quale hanno partecipato gli avvocati Maria Luisa Crotti, presidente della sezione di Cremona e Crema della Camera Penale, Alessio Romanelli, in rappresentanza del consiglio direttivo, e Cristina Pugnoli.
“Siamo testardi”, ha esordito la presidente Crotti, “non ci vogliamo rassegnare, anche alla luce di una situazione politica così in stallo”. Rispetto allo sciopero di marzo, però, si è registrato un importante passo avanti. “Un passaggio in più la legge l’ha fatto, basterebbe fosse assegnata alla Commissione affari speciali per renderla esecutiva. Speriamo si possa fare”. La presidente Crotti ha fatto sapere che l’onorevole Roberto Fico, neo presidente della Camera, “ha rilevato che effettivamente la riforma ha caratteristiche diverse da come le si immaginava”. “Per questo motivo siamo qui”, ha spiegato: vogliamo sgombrare il campo da equivoci e dire alla gente e alla politica quello che la riforma non è: non è vero che i detenuti saranno tutti fuori, non è un indulto, non è un’amnistia, anzi, ci renderà più sicuri. Bisogna rieducare, e lo dicono i numeri e le statistiche: i detenuti, una volta usciti, non torneranno a delinquere. Bisogna che il carcere rieduchi, e per far questo non deve essere sovraffollato, dunque sì ad un potenziamento delle misure alternative”. “Ovviamente”, ha puntualizzato la presidente Crotti, “si dovrà valutare caso per caso, sarà il magistrato di sorveglianza che valuterà, come un sarto che deve fare un vestito su misura. Questa riforma non ha alcun colore politico, è una riforma che fa bene a tutti. Non ci diverte di certo astenerci dalle udienze, ma si tratta di una priorità”.
“E’ la riforma della ragionevolezza”, ha aggiunto l’avvocato Romanelli. “Va ad eliminare alcuni automatismi: c’è meno recidiva e più sicurezza”. Gli avvocati hanno anche spiegato che non rientrano nel discorso i reati di mafia, terrorismo, reati sessuali, “questi generi di reati sono tutti esclusi, e comunque c’è sempre un giudice che decide se una persona possa essere o meno meritevole di usufruire delle misure alternative, che tra l’altro non sono uno scherzo. Si tratta di una pena vera e propria che comporta obblighi molto stringenti”.
I tempi, per gli avvocati, sono ormai maturi. “E’ l’ultima chiamata per approvare questa importante e necessaria riforma”.
Sara Pizzorni