Cronaca

Strada Sud, Garanti: 'Cambiare regolamento comunale per consentire referendum'

Il Comitato dei Garanti – composto dai legali Antonia Tundo, Monica Gennari e Giovanni Pigolotti – contraddisce la decisione del segretario comunale, che aveva detto “no” al referendum sulla Strada Sud, in quanto esso non rispettava il Regolamento comunale laddove indicava nel mese di febbraio di ciascun anno la possibilità per il sindaco di indire la consultazione e vietava lo svolgimento di referendum in occasione di tutte le altre elezioni. Un Regolamento che però, secondo il Comitato, è stato ampiamente superato, in quanto si basava sull’art 6 della L.142/1990, sostituito dal D.lgs 267/2000.

Una riflessione che ha portato lo stesso Comitato Garanti a proporre al Consiglio comunale di Cremona di modificare “l’articolo 11 del Regolamento del referendum consultivo comunale in aggiornamento ed allineamento con quanto previsto dall’art 8 coa IV del Tuel”.

A chiedere l’intervento dei Garanti era stato il Comitato per l’indizione del referendum, coordinato dalla presidente del quartiere Giordano-Cadore, Maria Cristina Arata.

Ma non è tutto. Il Comitato fa anche una riflessione sui tempi disciplinati dal regolamento, mettendo in discussione le imposizioni relative al lasso di tempo “che decorre tra l’ultimo termine utile per la presentazione della proposta referendaria e il termine ultimo per l’indizione del referendum”, che di fatto risulta “incompatibile con l’effettivo esercizio delle operazioni prodromiche all’indizione del referendum”.

Infatti, secondo i Garanti, calendario alla mano, “i termini che decorrono dal 31/10 al 28-29 febbraio dell’anno successivo non consentono al sindaco di indire il referendum e contemporaneamente garantire l’adempimento delle attività previste in capo a tutti gli organismi interessati dalla vicenda referendaria”. In sostanza, dunque, per come è formulato il regolamento non consente di indire un referendum, che è però un importante strumento di democrazia popolare.

A questo proposito, si chiede al Consiglio comunale di modificare la normativa comunale “prevedendo una più ampia correlazione dei tempi tra la fase propositiva e la fase dell’indizione del referendum”, in modo da renderlo concretamente attuabile.

Sempre nell’ottica delle tempistiche, altra modifica proposta dai Garanti è quella di modificare “la disposizione di cui all’art. 10 comma 3, nel senso che il referendum possa essere indetto anche in un mese diverso da quello di febbraio e svolto in un qualunque momento dell’anno solare della sua indizione”.

Grande soddisfazione da parte di Arata, secondo cui i Garanti “hanno dimostrato di aver a cuore e di tutelare i diritti  costituzionali di partecipazione politica dei cittadini, in quanto auspicano infatti il sollecito accoglimento delle proposte di modifica da parte del Consiglio Comunale in modo da consentire l’immediata attuazione delle stesse con conseguente possibilità di programmazione del referendum e raccolta delle 2800 firme già a maggio. Confidiamo altresì in un positivo e collaborativo intervento del consiglio comunale per consentire ai cittadini di esprimersi liberamente e democraticamente sul quesito referendario”.

Grande soddisfazione anche da parte dei consiglieri comunali Maria Vittoria Ceraso (Obiettivo Cremona) e Federico Fasani (Ncd) che lo scorso dicembre avevano fatto una proposta di delibera per l’adeguamento del Regolamento Referendum. In quell’occasione, sottolinea Ceraso, “sia l’ufficio di presidenza sia il Consiglio comunale hanno votato contro e non ci hanno nemmeno permesso di discuterla. Oggi esprimiamo grande soddosfazione per quanto espresso dai garanti e auspichiamo che la procedura di modifica regolamento venga avviata al più presto nel rispetto dei diritti dei cittadini”.

Laura Bosio

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