Padania Acque, 116milioni di finanziamento da pool di banche per investimenti
Padania Acque, Gestore Unico del Servizio Idrico Integrato per la Provincia di Cremona, ha ottenuto un finanziamento di Euro 116.499.932,00 da un “pool” di Enti Finanziatori costituito da 8 Banche coordinate da UBI Banca (banca agente e depositaria). Lo comunica l’azienda di via del Macello in un comunicato stampa.
“Intesa Sanpaolo – si legge ancora – Banco BPM, Credit Agricole-Cariparma, MPS Capital Services Banca per le Imprese, Credito Padano Banca di Credito Cooperativo, Credito Valtellinese e Cassa di Risparmio di Bolzano completano con UBI Banca il gruppo degli Enti finanziatori del “Project Finance” di Padania Acque.
Le linee di credito accordate dalle Banche sono destinate a finanziare gli investimenti del Piano d’Ambito del quadriennio 2016/2019 (già programmati e in corso di realizzazione), il finanziamento delle acquisizioni patrimoniali (AEM Cremona già perfezionata e in itinere l’acquisizione del ramo patrimoniale idrico di S.C.R.P. – Società cremasca reti e patrimonio, ASM Pandino, ASM Castelleone, ASPM Soresina Servizi e GISI Casalmaggiore) e il rifinanziamento di alcuni prestiti in scadenza o mutui da estinguere.
L’importo concesso soddisfa il fabbisogno finanziario per l’intera durata del Piano d’Ambito, fino al 31 dicembre 2043, sostenendo circa 400 milioni di euro di investimenti di cui il 30% coperto con finanziamento bancario e il 70% autofinanziato negli esercizi dal 2021 al 2043.
Le attività di costruzione della complessa operazione finanziaria hanno visto, negli ultimi 12 mesi, intensamente impegnati i vertici di Padania Acque. A partire dal 31 marzo 2017, con la firma della rinnovata “Convenzione di Gestione”, si è formalizzata la decisione della Provincia di Cremona e dei 115 Comuni di prolungare la durata dell’affidamento al 2043, cardine fondamentale per la sostenibilità dell’ingente mole di investimenti del Servizio Idrico Integrato.
Gli Uffici dell’Ente d’Ambito Ottimale – ATO e la Direzione Tecnica di Padania Acque hanno quindi rivisto il Piano degli Investimenti e in particolare hanno definito gli obiettivi di qualità da raggiungere nei tre settori: Acquedotto, Fognatura e Depurazione. Il lavoro di declinazione degli obiettivi in opere puntuali e attività da svolgere è stato minuzioso e preciso: l’innovazione tecnologica e la qualità sono la base su cui sono stati definiti i piani d’investimento.
L’insieme dei progetti e delle attività programmate ha trovato concreta forma e, soprattutto, copertura e sostenibilità finanziaria nel Piano Economico Finanziario, approvato nelle assemblee del 27 luglio 2017 (quasi all’unanimità) dai Comuni e dalla Provincia di Cremona nella duplice veste di Enti della Conferenza d’Ambito e in qualità Soci azionisti di Padania Acque.
Fondamentale è stato l’ampio consenso nell’approvazione dei piani proposti, un intero territorio che sposa e fa propri gli obiettivi di miglioramento del servizio pubblico locale a rilevanza economica, quale è il servizio idrico, definendone modalità di esercizio e costi per l’utenza, sempre nel segno della sostenibilità, anche sociale.
Investimenti superiori alla media degli altri Gestori, incrementi di tariffa contenuti e comunque ampiamente sotto la media nazionale, processi di razionalizzazione ed efficienza sono gli impegni precisi che Padania Acque ha condiviso con i Soci e che si vincola a rispettare nei confronti dei propri Clienti e degli Enti Finanziatori”.
“Circa 64 degli 80 milioni di euro di investimenti previsti nel periodo 2016-2019 sono destinati alla manutenzione delle reti e degli impianti di acquedotto, fognatura e depurazione (rispettivamente per il 31%, il 37% ed il 10% del totale), mentre oltre 13 milioni (pari al 17% degli investimenti complessivi) sono destinati ad interventi di industrializzazione ed innovazione del servizio. I residuali 3 milioni di euro sono disponibili per ulteriori interventi di sviluppo e/o far fronte ad emergenze. I progetti di innovazione sono inseriti in un programma di investimenti di tipo “industria 4.0” che ha come scopo finale la realizzazione di una sala controllo centralizzata dalla quale telegestire tutti gli asset aziendali grazie ad una rete di sensori “IOT” (internet of things). Il sistema di telecontrollo in tempo reale è inoltre integrato con piattaforme software di ultima generazione che permettono di ottimizzare il funzionamento degli impianti, riducendo le perdite idriche ed i consumi energetici”.