Castelverde: Giada Bruschi passa in minoranza A rischio il sindaco Locci
A distanza di un anno dalle dimissioni di assessore, Giada Bruschi ufficializza le sue dimissioni dal gruppo di maggioranza per passare alla minoranza. Si assottiglia sempre di più il gruppo di fedelissimi del sindaco di Castelverde Graziella Locci. Sette i componenti della maggioranza, sindaco compreso, in consiglio comunale, contro i sei della minoranza, d’ora in poi ogni battaglia politica si combatterà sul filo del rasoio. Basterebbe un’assenza in maggioranza che il Comune rischierebbe il commissariamento. Le tensioni all’interno della maggioranza non sono nuove e vanno avanti da tempo, con le dimissioni di Giada Bruschi e Chiara Circo da assessori lo scorso anno. Ed ora arriva la lettera di dimissioni in cui la Buschi mette in evidenza che il rapporto soprattutto nell’ultimo anno è stato difficoltoso ed ha portato spesso a discussioni e contrasti sempre crescenti, ma “che personalmente e per quanto possibile, ho sempre preferito affrontare e discutere internamente”, ha scritto.
Ecco il testo della lettera a firma della Bruschi:
“Con la presente sono ad ufficializzare, a decorrere dalla data odierna, la volontà di uscire dal Gruppo di Maggioranza pur restando all’interno del Consiglio comunale di Castelverde in qualità di Consigliere di Minoranza.Con la presente sono ad ufficializzare, a decorrere dalla data odierna, la volontà di uscire dal Gruppo di Maggioranza pur restando all’interno del Consiglio comunale di Castelverde in qualità di Consigliere di Minoranza.
A seguito delle ultime dichiarazioni espresse dal Sindaco durante un servizio televisivo su Castelverde trasmesso lo scorso 11 febbraio da Cremona1, dopo un confronto con il Gruppo di maggioranza in data 01 marzo 2018 su quanto accaduto e numerose riflessioni personali, ho assunto questa decisione.
Le parole che ha espresso senza nessuna valutazione delle conseguenze che potessero avere sulla Maggioranza (come dichiarato da lei stessa), la totale assenza di responsabilità dimostrata e il contenuto delle stesse hanno confermato l’impossibilità di avere ancora fiducia nell’operato del Sindaco.
La mancanza di condivisione e la diversità nelle modalità operative ed organizzative, che avevano portato un anno fa alle mie dimissioni da Assessore, non erano dovute a “influenze dettate dall’appartenenza storica familiare che mal si adattano a scelte critiche che l’attuale amministrazione ha dovuto compiere” come dichiarato dal Sindaco.L’Amministrazione parla per atti e non esiste, dal giorno della mia nomina ad Assessore, nessun atto di accusa mossa contro il mio operato, e nessun atto che testimonia un mio comportamento contrario alle scelte di questa Amministrazione.Ciò che ha dichiarato il Sindaco, a mio parere non è in linea con la realtà dei fatti, pertanto invito il Sindaco stesso ad illustrare quando e con quali atti ho anteposto il rapporto familiare e amicale alle scelte dell’Amministrazione. Quale decisione è stata assunta da questa Amministrazione che vede il mio voto contrario perché influenzata da interessi personali e familiari?
Il mio patrimonio familiare e amicale era ben conosciuto dal Sindaco ancora prima dell’inizio del suo mandato, durante gli incontri per la formazione della lista, che come ripetuto in più sedi dal Sindaco stesso, è stata la fusione delle due precedenti amministrazioni, quella di Bruschi prima e di Lazzarini poi. Patrimonio che le ha indubbiamente fatto comodo durante la campagna elettorale, ma che ad un certo punto, in un momento non meglio identificato e senza spiegazioni oggettive, il Sindaco ha iniziato a percepire come qualcosa di scomodo da cui prendere le distanze.Patrimonio che da ricchezza è diventato un limite nel rapporto con la sottoscritta, influenzando negativamente la buona relazione e comunicazione tra noi, ed impedendo ogni forma di collaborazione costruttiva.
Dopo un anno dalle mie dimissioni da Assessore, questa difficoltà relazionale riemerge prepotente e la modalità in cui è stata manifestata dal Sindaco, a mezzo stampa invece che all’interno del nostro gruppo, mi ha fatto capire che è arrivato il momento di interrompere il mio rapporto con il Gruppo di maggioranza. Un rapporto che nell’ultimo anno è stato difficoltoso ed ha portato spesso a discussioni e contrasti sempre crescenti, ma che personalmente e per quanto possibile, ho sempre preferito affrontare e discutere internamente.
Ora, il fatto che il Sindaco preferisca esternare i problemi interni e che l’abbia fatto senza condividere modalità e contenuti con il Gruppo, non riflettendo abbastanza su quali conseguenze avrebbe potuto causare, ha oltremodo evidenziato l’impossibilità di fidarmi ancora dell’operato del Sindaco e di condividere le sue modalità di discussione e di confronto.
Ringrazio i componenti del Gruppo di maggioranza per quanto fatto fino ad ora insieme”.
Silvia Galli