Gli ex monasteri riaprono le porte per le due giornate del Fai
Buona affluenza già nelle prime ore di sabato nel comparto ex monasteri – caserme tra via Bissolati e via Chiara Novella, per le tradizionali giornate di primavera del Fai. Quest’anno sono state aperte porte davvero chiuse da tempo, come quella del Corpus Domini, da ultimo servito come officina, ma un tempo importante sede claustrale femminile voluta da Banca Maria Visconti a metà Quattrocento, poi trasformato in ospedale, poi divenuto caserma Sagramoso, quindi nel Novecento dimora temporanea per profughi. O ancora la chiesa di San Benedetto in via dei Mille con il grandioso affresco del Massarotti o l’ex Magazzino Carri in via Tombino, adiacente al convento di Santa Monica (non visitabile neanche nelle parti esterne in quanto è in corso il cantiere per il campus della Cattolica).
Tra i ‘ciceroni’ che illustrano il percorso, anche l’architetto Massimo Terzi, oggi in veste di socio Fai, ma che che fu il primo, vent’anni fa in veste di assessore all’Urbanistica, a progettare un recupero degli ex monasteri aprendo questo vasto comparto alle attività economiche e culturali connesse alla liuteria e alla musica. Qui avrebbe dovuto insediarsi la nuova scuola di liuteria, un auditorium, uno spazio per le esposizioni e i concorsi liutari, le botteghe artigiane. Tutt’attorno ampi spazi verdi che avrebbero costituito un connettivo tra il cuore della città e il fiume, grosso modo tra palazzo Cittanova e il parco del Morbasco.
Progetto troppo ambizioso per le forze cremonesi, ma che in parte si sta realizzando con il recupero del santa Monica – caserma Goito, ad opera della Fondazione Arvedi Buschini, degli enti locali e dell’università Cattolica che qui trasferirà il proprio campus.
Le visite del Fai continuano per tutta la giornata di oggi, 24 marzo, fino alle 18 (ultimo ingresso 17,30); domani, 25 marzo, dalle 10 alle 18. g.biagi
fotoservizio Sessa