Cronaca

Violenza sessuale su minori: per Garioni il pm chiede 9 anni di reclusione

Nella foto, Garioni tra i suoi legali, gli avvocati Frattini e Tolomini
L’avvocato Grazioli

Nove anni di reclusione. Questa la richiesta formulata dal pm Carlotta Bernardini al termine della sua requisitoria nel procedimento a carico di Giuseppe Garioni, 55 anni, dipendente dell’amministrazione provinciale ed ex presidente della società di calcio Il Torrazzo, accusato di violenza sessuale su minori. Dei sei casi contestati con presunte vittime ragazzi giovanissimi, molti dei quali con situazioni economicamente difficili alle spalle, per uno solo l’accusa ha chiesto l’assoluzione, non ritenendo fosse stata raggiunta la prova. Uno degli episodi sarebbe avvenuto tra il 2009 e il 2010, mentre gli altri nel 2015 e nel 2016.

Per il resto il pm ha ripercorso l’indagine che il 14 dicembre del 2016 aveva portato Garioni agli arresti da parte degli uomini della squadra mobile. Secondo l’accusa, per anni l’imputato avrebbe approfittato della sua posizione per usare violenza sui giovanissimi giocatori con carezze e toccamenti nelle parti intime. Un’indagine partita dalla segnalazione di un detenuto nel carcere di Pavia compagno di cella di una presunta vittima di Garioni. Un ragazzo, quest’ultimo, che con l’imputato teneva rapporti epistolari e che dallo stesso riceveva anche del denaro. Dalle confidenze in carcere era emersa una presunta storia di abusi risalente nel tempo, segnalata però dal compagno di cella che aveva inviato una lettera alla competente questura di Milano, poi trasmessa agli inquirenti cremonesi.

Oggi, davanti al gup Letizia Platè, Garioni, processato con il rito abbreviato, si è difeso, rilasciando dichiarazioni spontanee e dicendosi completamente estraneo ai fatti. I segni di amicizia e di affetto manifestati ai ragazzi in buona fede sarebbero stati fraintesi. Azioni che ora, con il senno di poi, Garioni ha dichiarato che non ripeterebbe più. Per lui, i suoi legali, gli avvocati Michele Tolomini e Luigi Frattini, hanno chiesto l’assoluzione. La sentenza arriverà il prossimo 5 aprile.

Il 22 marzo scorso tutte le presunte vittime erano state sentite in sede di incidente probatorio dal giudice Pierpaolo Beluzzi. Alcune avevano confermato le accuse, mentre altre le avevano sminuite, rivedendo le loro precedenti dichiarazioni. Su questo hanno puntato molto i legali della difesa, che hanno parlato di ‘pressioni’ da parte degli inquirenti durante i primi interrogatori in procura avvenuti davanti al magistrato.

Tra coloro che hanno confermato, però, c’è il ragazzino di 17 anni, all’epoca 15enne, che è parte civile attraverso l’avvocato Cesare Grazioli. Il suo è il caso più grave. A casa di Garioni, durante i compiti pomeridiani, sarebbe stato costretto a subire atti sessuali, ad abbracciare e baciare più volte l’imputato, ‘incastrato’ da intercettazioni telefoniche ed ambientali.

Le presunte violenze si sarebbero consumate o sarebbero state tentate nella sede dell’associazione sportiva attigua al campo da calcio, presso l’abitazione di Garioni e nello spogliatoio del campo da calcio.

Il 55enne è ancora sottoposto al divieto di allontanarsi dalla propria abitazione dalle 20 alle 06 e di frequentare luoghi di abituale ritrovo di minori.

Sara Pizzorni

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