Nozze tra multiutility, l'Anac: 'Sul mercato ci potevano essere scelte migliori di A2A'
Il business economico legato alla raccolta e al trattamento dei rifiuti, l’erogazione e commercializzazione del metano e dell’energia elettrica, la gestione della rete della fibra ottica nelle province di Cremona, in quella di Lodi, di Pavia e parzialmente in quella di Brescia è talmente rilevate che la cessione meritava una gara pubblica per valorizzare al meglio le azioni di AemCremona, Scs Crema, Astem Lodi, Asm Pavia, Cogeme Rovato. Questa, in sintesi, la valutazione dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione guidata dal magistrato Raffaele Cantone in merito alle nozze tra A2A e Lgh avvenute a trattativa privata, cioè senza gara pubblica.
Una bocciatura sonora che rende nulle anche le controdeduzioni avanzate da tutti i soci di Lgh che avevano parlato di “operazione straordinaria di integrazione societaria” oppure “di rafforzamento della competitività”. Nelle controdeduzioni dei soci si citavano anche i pareri di Unicredit e Mediobanca che ritenevano superiore al prezzo di mercato i 113,3 milioni di euro (59% in contante, il resto in azioni) per l’acquisizione del 51%. Ebbene i tecnici di Cantone ritengono invece che sul mercato, anche estero, ci possano essere operatori con caratteristiche migliori a quelle di A2A che non sembra quindi costituire quell’unicum invocato dai soci. Il fatto poi di aver limitato la ricerca dell’acquirente alle società partecipate da enti locali, sempre secondo l’Anac, è contraria alla libera concorrenza. Ora il dossier passa alla procura lombarda della Corte dei Conti per verificare gli eventuali danni economici ed erariali che potrebbero essere derivati ai Comuni da una simile operazione.
Intanto, dopo la lunga serie di commenti arrivati ieri (guarda i link in basso), si registra l’assenza di una presa di posizione della municipalizzata cremonese e del comune di Cremona, che in giornata dovrebbero emettere un comunicato stampa.