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Bocciatura accordo Lgh-A2A Sinistra attacca ex alleati: 'Sindaco dovrebbe dimettersi'

La candidata di Sinistra per la Lombardia la più dura verso la scelta dell'amministrazione Galimberti. Lapo Pasquetti (LeU): 'Era opzione con più garanzie'; Marco degli Angeli, M5S: 'Pagheranno i cittadini'.

Anche da sinistra arriva il plauso alla delibera dell’Anac. Se ne fa portavoce Celestina Villa, a nome di Rifondazione Comunista e della lista Sinistra per la Lombardia con la quale si era candidata alle recenti elezioni regionali. Villa aveva già combattuto in veste di assessore al Bilancio nella giunta di centrosinistra guidata da Giancarlo Corada sul tema della privatizzazione dei servizi a rilevanza pubblica. In quel caso si trattava delle modalità con cui si sarebbe dovuta costituire Lgh, se come società in house direttamente partecipata dai Comuni o, come poi in effetti si realizzò, come holding di municipalizzate.
“Ammetto – afferma – che la notizia appena pubblicata sul suo giornale mi ha dato non poca soddisfazione ma anche una qualche amarezza.
Soddisfazione perché il parere espresso dall’Autorità Anticorruzione sulla fusione LGH-A2A conferma quanto io ed il Partito della Rifondazione Comunista abbiamo sempre sostenuto e scritto, senza aver mai speso un centesimo per acquisire il parere di avvocati ed esperti.
Ricordo ai lettori che proprio questa operazione ci ha portati ad abbandonare la maggioranza in completa solitudine, in quanto i nostri alleati della Lista Sinistra per Cremona, i compagni di SEL, non l’avevano ritenuto opportuno, anzi in consiglio comunale hanno votato a favore della fusione, venduta come una partnership.
Amarezza perché avere ragione a cose fatte non è mai piacevole e perché comportamenti come questi rischiano di aumentare la sfiducia ed il discredito dei cittadini nei confronti di chiunque faccia politica”.

Poi l’attacco frontale agli ex alleati di centrosinistra: “Riteniamo che la giunta Galimberti debba chiedere scusa ai cittadini e dimettersi, ma siamo certi che non farà né l’uno né l’altro: anzi proverà a rivendicare presunti risultati ottenuti come il risanamento delle aziende, la salvaguardia dei dipendenti e l’aver creato le condizioni per sviluppo e lavoro. Queste motivazioni non possono mai essere usate dagli amministratori per giustificare la vendita di beni e servizi fondamentali di un’intera collettività. E comunque anche ammettendo che quei risultati siano stati conseguiti veramente, ciò è avvenuto aggirando le regole, non solo quelle dello Stato ma anche quelle del mercato che a loro piace tanto! Noi restiamo convinti che Azienda, posti di lavoro e sviluppo si potevano e si dovevano garantire con altre soluzioni ed in maniera lecita e trasparente!”.

LIBERI E UGUALI – Evidentemente diverso è il giudizio di Lapo Pasquetti, candidato alle regionali per LeU, segretario di Sinistra Italiana dopo la trasformazione di Sel. “Premetto che dovrei leggere il contenuto della delibera per esprimere un giudizio completo. Da quello che ho appreso dal vostro articolo, Anac non si esprime contro l’operazione in sè, tuttavia si tratta di un parere che va necessariamente preso in considerazione. Anch’io ho partecipato al percorso dell’amministrazione che ha portato alla partnership. Per prima cosa perché questa operazione serviva a salvare l’azienda municipale di Cremona che era fortemente indebitata e a rischio fallimento. Non era questa l’unica opzione, ce n’erano  altre, ma scartate perchè non garantivano il mantenimento di un controllo pubblico su un’azienda che svolge servizi di pubblica utilità. Si parlava ad esempio dell’ingresso in un fondo, che però presupponeva il rischio di oerdere ogni tipo di controllo. Quella adottata era l’opzione che lasciava maggior margine alla politica di intervenire sul piano industriale.

“Proprio perchè si era consapevoli dell’importanza della questione, era stato richiesto un parere preventivo all’Anac, riguardo la cessione di quote di Lgh ad A2A, acquisendo allo stesso tempo quote di A2A. E il parere ottenuto aveva poi guidato la scelta dell’amministrazione. La strada più consona e vicina agli interessi di Lgh era quella di mantenere un partner italiano e a maggioranza pubblica come A2A, il cui 51% era in mano ad enti pubblici. Era una garanzia, rispetto a mettersi sul mercato col rischio che arrivassero multinazionali straniere, perdendo così ogni controllo”. Entrando poi nel merito delle ripercussioni che potrebbe avere la delibera: “Anac è un ente amministrativo, gli atti e le decisioni sono soggetti al controllo della magistratura ordinaria, alla quale si può ricorrere, come personalmente mi auguro che avvenga”. Non scontato, secondo Pasquetti, di professione avvocato, anche il presunto danno erariale, che potrebbe essere addebitato dalla Corte dei Conti ai soci Lgh: “Bisognerebbe trovare un altro soggetto simile ad A2a che ti offra la partecipazione azionaria come contropartita della cessione delle quote. In quel caso si potrebbe confrontare quello che una multiutility diversa, alle stesse condizioni, avrebbe potuto garantire a Lgh… ma non mi pare così semplice”. La cosa è preoccupante, conclude Pasquetti, ma “non è messa in discussione l’operazione in sé e questo può far tirare un sospiro di sollievo”.

MARCO DEGLI ANGELI – CONSIGLIERE REGIONALE M5S – “Il M5S è stata l’unica forza politica contraria all’acquisizione del 51% di LGH da parte di A2A, operazione che ha trasformato definitivamente i bisogni fondamentali dei cittadini in merce da profitto.
L’operazione non era scellerata solo dal punto di vista economico, ma anche sotto l’aspetto occupazionale: le tanto sbandierate sinergie, ottimizzazioni e riduzioni dei costi si sarebbero limitate a riduzioni del personale sempre più demotivato, che, per giunta, si ritrova a lavorare in strutture mastodontiche senza alcuna visione di insieme, con relativa perdita di competenze.
Sarebbe questa la famosa partnership e valorizzazione del territorio che i professionisti della politica hanno promesso?
A noi, invece, ricorda tanto i carrozzoni pubblici di fantozziana memoria. A seguito di un esposto del M5S presentato all’ANAC con relativa istruttoria, chiarimenti, controdeduzioni, supplementi di istruttoria, oggi l’Anticorruzione guidata da Cantone con la delibera 172.2018 si è pronunciata definitivamente e ha bocciato sonoramente questa operazione.

Risultato: per colpa degli esperti che hanno promosso questa operazione, saranno comminate delle sanzioni che ricadranno sulla collettività, oltre ad un eventuale sentenza della Corte dei Conti.
Facciamo i più vivi complimenti agli autodefinitesi competenti: grazie a loro, a rimetterci saranno i cittadini che con i propri soldi hanno dovuto pagare sedicenti esperti e profumate consulenze legali per giungere a un epilogo fallimentare già scritto in partenza. La vecchia politica ha dato nuovamente prova della propria incapacità e il M5S è ormai l’unico interlocutore con credibilità e competenze necessarie a governare il nostro Paese.
La politica locale mai avrebbe dovuto cedere LGH ad A2A, rinunciando al proprio ruolo, abbandonando ogni politica ambientale ed energetica a tutela della salute e dei portafogli dei cittadini del territorio, svendendo i servizi fondamentali a discapito ovviamente di qualità, tariffe ed occupazione.
Con il M5S, LGH avrebbe continuato a svilupparsi, guardando a realtà a lei più simili come grandezza e bacino d’utenza piuttosto che inseguire il canto delle sirene.
Ora chiediamo che siano gli amministratori e non i cittadini a pagare per i propri errori”.

G.Biagi

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