Cronaca

Capotreno licenziato: depositato il ricorso, superate le 1.700 firme

A sinistra l'avvocato Massimiliano Cortellazzi, a destra Giordano Stagnati mostra le firme raccolte

E’ stato depositato dall’avvocato Massimiliano Cortellazzi il ricorso al giudice del lavoro contro il licenziamento, da parte di Trenord, di Giordano Stagnati, 25 anni, cremonese, di professione capotreno, per aver pronunciato un insulto razziale il 23 settembre scorso sul treno in viaggio da Brescia verso Cremona nei confronti di Moussa Diatta, il 23enne passeggero senegalese sprovvisto di biglietto che poi l’aveva aggredito, strappandogli dalle mani il palmare e l’apparecchio pos per i pagamenti con le carte di credito. Nei confronti del senegalese, a Brescia è in corso il processo per rapina nel quale Stagnati è parte civile. Licenziato, queste le motivazioni addotte da Trenord, per aver tenuto un comportamento “non consono alle mansioni proprie della sua figura professionale e della nostra Azienda che Lei comunque rappresenta mentre indossa l’uniforme aziendale ed esercita funzioni di incaricato di pubblico servizio per conto di Trenord”.

“Una sanzione espulsiva nei confronti di un dipendente sproporzionata”, secondo il difensore: “sicuramente nella concitazione del momento i toni sono andati oltre i limiti, ma il comportamento del mio cliente va letto nel contesto specifico, e cioè che stava subendo una rapina di beni aziendali che lui ha cercato di riprendersi”. “Non è certo equo”, si legge nel ricorso, “che il datore di lavoro pretenda da un giovane capotreno di appena 25 anni, di freschissima nomina risalente ad appena tre mesi prima, volenteroso, apprezzato dai superiori e che non ha peraltro ricevuto alcuna formazione specifica su come comportarsi in casi analoghi, soggetto ad una aggressione, malmenato e rapinato, la stessa lucidità e aplomb di un dipendente di ben altra esperienza e che non versi in una situazione analoga”. Stagnati “ha sempre operato nel massimo rispetto delle regole e delle direttive aziendali, svolgendo, con professionalità e diligenza, le mansioni ed i compiti affidatigli, senza mai contravvenire ai propri doveri, bensì garantendo il funzionamento e l’operatività aziendale. Non pare proprio che l’episodio sia di gravità tale da compromettere il legame fiduciario, così legittimando la massima sanzione espulsiva, ma sembra piuttosto che, nel caso di specie, l’azienda, peraltro sbagliando, abbia voluto effettuare un’operazione di immagine all’insegna del politicamente corretto”.

Trenord, nonostante la grande risonanza mediatica e l’intervento di politici in favore di Stagnati, non ha fatto un passo indietro, e quindi ora si va davanti al giudice al quale il capotreno chiederà di annullare, perché “illegittimo”, il licenziamento senza preavviso recapitatogli tramite raccomandata il 13 dicembre scorso, e di essere reintegrato nel proprio posto di lavoro.

Il 25enne cremonese ha mostrato grande soddisfazione per il risultato della raccolta firme organizzata in suo favore dal sindacato Usb. Da gennaio ad oggi ne sono state raccolte più di 1.700. “Colgo l’occasione”, ha detto Stagnati, “per ringraziare tutti coloro che hanno firmato. E’ stato bello sentire la vicinanza della gente”.

Sara Pizzorni

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