'Non serviva un nuovo bando'. 40enne ricorre al Tar contro il Comune
Un 40enne salernitano è ricorso al Tar della Lombardia contro il Comune di Cremona per far annullare la delibera con cui l’amministrazione aveva avviato un percorso di stabilizzazione di 26 figure professionali. Per il 40enne, il Comune avrebbe invece dovuto attingere da una precedente graduatoria di istruttore amministrativo in cui lui stesso era inserito.
Nel 2010, con un bando pubblico, il Comune aveva disposto un concorso per la copertura di 26 posti di istruttore amministrativo a cui aveva preso parte anche il salernitano che si era posizionato al 41esimo posto della graduatoria di merito. L’ente aveva assunto a tempo indeterminato i 26 candidati, e successivamente aveva poi assunto ulteriori cinque candidati, arrivando alla 31esima posizione.
“Il 13 dicembre del 2017”, si legge nel ricorso, “il Comune ha indetto una selezione riservata per il reclutamento di personale non dirigenziale, proponendo di stabilizzare in via diretta il personale già in possesso di un contratto di lavoro a termine”. Si trattava di 26 istruttori educatori, cioè maestri d’asilo, che sarebbero andati a riempire i posti vacanti.
Una mossa ‘scorretta’, secondo quanto sostenuto dal 40enne, in quanto a suo dire il Comune avrebbe dovuto attingere alla precedente delibera. Il 40enne parla “dell’esistenza di una graduatoria pubblica ancora valida ed efficace di cui ad un concorso già regolarmente espletato nel medesimo ente e per di più per le medesime figure”, essendo “la categoria assistente sociale istruttore educatore una fattispecie specifica ricompresa nella categoria di istruttore amministrativo”. Secondo il ricorrente, dunque, il Comune “avrebbe dovuto dar luogo dapprima ad una ricognizione delle professionalità esistenti in graduatoria, comparandone e verificandone l’adeguatezza ai profili ricercati e solo dopo il riscontro indire la procedura selettiva”.
Sara Pizzorni