Cronaca

Bidello preso a pugni dopo la scuola. 43enne alla sbarra Il racconto della vittima

L’avvocato Curatti

Frattura del naso, della mandibola e della mascella. Quattro giorni di ospedale, un’operazione chirurgica e 32 giorni di prognosi. E’ il risultato della violenta aggressione andata in scena la sera dell’11 novembre del 2013 in via dell’Annona. Vittima, Cristian, 43 anni, cremonese, un collaboratore scolastico che era appena uscito dal lavoro ed era stato colpito da un pugno al volto da parte di uno sconosciuto. Per l’accusa, l’autore di quell’aggressione si chiama Luigi, 43 anni, anch’egli cremonese, un ‘punkabbestia’: trasandato, tatuaggi in tutto il corpo, look da punk. Con l’accusa di lesioni, Luigi, simpatizzante nazista e con precedenti alle spalle, è a processo davanti al giudice Francesco Beraglia. Lo difende l’avvocato Andrea Balzarini, mentre Cristian è parte civile attraverso l’avvocato Luca Curatti. Secondo il legale della difesa, quell’aggressione avrebbe un perché: Cristian, a detta dell’imputato, avrebbe preso a calci il suo cane. Un’accusa respinta dalla vittima, che oggi in aula ha raccontato la sua versione dei fatti. “A quel cane non mi sono neanche avvicinato, l’ho solo guardato. Io amo i cani”.

L’avvocato Balzarini

Quella sera Christian era appena uscito da scuola, quando, all’altezza della zona in cui si svolge il mercato ortofrutticolo, si era imbattuto in Luigi, che la vittima sostiene di non avere mai visto. “Io stavo rincasando dal lavoro, mentre lui era insieme ad un amico e al suo cane. Quando mi hanno visto, quell’uomo, rivolgendosi al suo amico, ha pronunciato una frase offensiva nei miei confronti”. In quel momento Christian si era avvicinato per vedere il cane, e, sentita l’offesa, gli aveva risposto. A quel punto era scattata l’aggressione: “Lui mi ha strattonato dallo zainetto, e poi mi ha dato un pugno e io sono crollato a terra. Potevo anche rompermi la testa. Quando mi sono alzato ho tentato di raggiungerli, ma ho visto che una persona li aveva bloccati e io sono tornato a casa con le mie forze. Ero tutto insanguinato”. A chiamare la polizia erano state alcune signore che avevano assistito alla scena e l’autore era stato identificato dagli stessi agenti della Questura.

“Sono stato in ospedale quattro giorni”, ha detto Christian al giudice, “sono stato operato perché avevo le ossa del setto nasale rotte e una frattura della mandibola. Oggi sto meglio, ma sto ancora prendendo farmaci per l’ansia. Dopo i fatti ho intravisto quell’uomo per strada. Ho ancora paura, tanto che mio padre mi viene a prendere al lavoro e mi accompagna a casa”. Nel processo, la parte civile chiederà 8.000 euro di danni. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 30 maggio per sentire i testimoni dell’aggressione.

Sara Pizzorni

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