Sinistra per la Lombardia:
molte nubi sulla gestione
dei malati cronici
Egregio direttore,
ieri sera in sala Zanoni si è tenuto, organizzato dalla lista Sinistra per la Lombardia, un momento informativo sul gestore dei malati cronici, nuovo metodo, voluto da Regione Lombardia, di cura e gestione di chi è affetto da malattie ritenute croniche e che riguarda circa 3 milioni e mezzo di cittadini.
All’incontro hanno partecipato il dott. Maurizio Bardi, medico di medicina generale e il sig. Fulvio Aurora, esperto giuridico, entrambi membri dell’Associazione Medicina Democratica.
L’illustrazione dei due esperti, oltre a spiegare la nuova procedura, decisa dalla Giunta Lombarda e mai sottoposta all’esame dei consiglieri regionali, ha evidenziato i punti critici e poco chiari di questa riforma, che sono i seguenti:
– il gestore del paziente cronico potrebbe anche non essere un medico, ma una società, o una cooperativa privata;
– il paziente dovrà sottoscrivere un patto di cura che sarà vincolante per un anno;
– l’assistenza potrà essere erogata direttamente dal gestore, oppure dallo stesso affidata ad altre strutture, sulla base di un importo di spesa annuo limitato;
– eventuali altre prestazioni, legate alla patologia cronica ma non contenute nel patto di cura sottoscritto, dovranno essere eseguite a pagamento.
Non solo, tale riforma non garantisce la riduzione dei tempi d’attesa e neppure dà la certezza di poter proseguire le cure presso gli ospedali, i centri e gli specialisti, ai quali ci si è fino ad oggi rivolti.
Il gestore potrà occuparsi solo della malattia cronica, per tutte le altre si continuerà a far riferimento al proprio medico curante, con il rischio di trovarci in situazioni confuse e conflittuali.
Il gestore può avere in affidamento fino a 200.000 pazienti, va da sé che solo grandi imprese, non necessariamente sanitarie, potranno permettersi un tale lusso e questo andrà a discapito delle piccole aziende e società, oltre che dei medici di base.
Infatti, scorrendo l’elenco degli enti accreditati come gestore, se ne trova uno con sede a Dubai (Emirati Arabi) e trattasi di una Società finanziaria.
Questo significa avviare il percorso per lo smantellamento del Servizio sanitario nazionale come lo abbiamo conosciuto fino ad adesso, per risparmiare sulla nostra salute e per trasferire ingenti risorse pubbliche ai privati, chiunque essi siano.
Serve pertanto una grande opera di informazione che aiuti i cittadini a scegliere in piena consapevolezza, per questo Massimo Gatti, candidato presidente alla Regione Lombardia della lista Sinistra per la Lombardia, chiudendo il proprio intervento suggerisce di coinvolgere Sindaci, Organizzazioni Sindacali e Associazioni di volontariato.
Scegliere il gestore non è obbligatorio e si può fare in qualsiasi momento, in attesa che le cose si chiariscano, restiamo con il nostro medico di base che ci conosce e sa tutto di noi e che, se proprio non ci soddisfa, si può cambiare quando si vuole.