Daspo urbano, il regolamento passa di misura: 8 contrari e tre astenuti su 25 presenti
Alla fine il regolamento di Polizia Locale ha spaccato il consiglio comunale: 14 voti favorevoli, quelli della maggioranza di Pd e Fare Nuova la città, ma senza il voto del consigliere di Sinistra per Cremona, Filippo Bonali. Contrari i consiglieri di minoranza Fasani di Ncd, tutto il gruppo di Forza Italia e della Lega Nord, mentre si sono astenuti Zanardi (Misto) e Lanfredi (M5S). In sostanza, sui 25 presenti, 14 favorevoli, 8 contrari, tre astenuti. Non è passata l’immediata eseguibilità, con la minoranza che ha tolto la tessera, figurando così assente e facendo mancare il numero necessario per votarla, essendo assenti tre consiglieri di maggioranza (Fiamma, Cigala, Pontiggia). La stessa cosa si è ripetuta anche per il successivo regolamento, sul funzionamento della Polizia Locale.
Eccessive le responsabilità addossate ai titolari di pubblici esercizi, questa l’opinione di Ferruccio Giovetti, capogruppo di Forza Italia, nel motivare il suo no al regolamento: “Mi sembra eccessivo che il proprietario debba farsi carico della sorveglianza fuori dal proprio locale”, ha detto, incassando la reazione di Paolo Carletti, Psi, presidente della commissione commercio dove il regolamento era stato discusso la scorsa settimana. Proprio in quella sede Carletti aveva spiegato come su quell’articolo si fosse operata una forte limatura, eliminando le prescrizioni più punitive per gli esercenti, come l’ingaggio di sorveglianti privati o steward per sovrintendere all’ordine fuori dal locale.
Astensioni e voti contrari sono stati motivati con il fatto che le nuove regole non potranno essere fatte rispettare per la carenza di agenti della polizia municipale (Alessandro Carpani, Lega Nord), mentre Fasani ha evidenziato come l’amministrazione osservi i regolamenti “solo quando sono di suo interesse”. Zanardi si è invece astenuto pur condividendo le perplessità sulla sua efficacia, ma “almeno il cittadino sa che se certe regole non vengono rispettate può fare un esposto al sindaco”. L’astensione di Bonali deriva dal mantenimento, all’interno del testo, del riferimento al decreto Minniti sul Daspo urbano: “Misura non obbligatoria ed eccessiva per una città senza casi particolari di emergenze sociali come Cremona, oltre che difficilmente applicabile”.
Perplesso, dal fondo della sala, il presidente del quartiere centro Paolo Marcenaro: “Giusto che un regolamento ci sia, ma poi va fatto rispettare. Se viene stabilito un limite orario alla musica fuori dai locali, per esempio, la polizia deve presidiare il luogo finché tutto è veramente finito, cosa che finora, con i vari eventi, non è mai avvenuta”.
L’assessore Barbara Manfredini ha invece inquadrato il provvedimento nell’alveo del Decreto Legge 14 del 20 febbraio 2017 che prevede misure per la tutela della sicurezza delle città e del decoro urbano attraverso la promozione della sicurezza integrata quale insieme di interventi assicurati dallo Stato, dalle Regioni e dagli Enti locali in vista di un maggiore benessere per le comunità territoriali. “In particolare – ha spiegato – l’art. 9 prevede che, a tutela delle aree interne delle infrastrutture ferroviarie, di trasporto pubblico locale e delle relative pertinenze, l’applicazione di specifiche sanzioni e misure accessorie come il provvedimento di allontanamento per i soggetti che limitino la libera accessibilità e la fruizione di queste infrastrutture, nonché si rendano responsabili di condotte previste e punite dagli articoli 688 (ubriachezza manifesta), 726 (atti contrari alla pubblica decenza) del c.p. e che vendano abusivamente su area pubblica. “Il comma 3° delle stesso art. 9 prevede inoltre che tali provvedimenti possano essere estesi ad aree urbane dove si trovano musei, ad aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituiti e luoghi della cultura interessati da consistenti flussi turistici, ad aree adibite a verde pubblico, individuate nello specifico dai regolamenti comunali di polizia urbana”. Inserito infine nel Regolamento un titolo nuovo sulla mediazione sociale e l’educazione alla legalità.
Rispetto al testo passato in commissione sono stati inseriti due emendamenti, uno proposto da Paolo Carletti all’articolo 33, che individua i luoghi pubblici nei quali è vietato il consumo di bevande alcoliche (emendato con “il divieto non si applica in concomitanza di manifestazioni autorizzate dal Comune di Cremona, nonché nelle aree concesse a plateatico per i pubblici esercizi, nonché quando il consumo viene svolto nell’ambito dell’attività di pubblico esercizio nelle aree limitrofe allo stesso”); e un altro da Alessio Zanardi all’articolo 26 che rafforza il divieto di introdurre cani nelle aree destinate ai giochi per bambini.
g.biagi