Lettere

Sette supermercati in un solo
mandato, Ventura: 'Record
di questa amministrazione'

da Marcello Ventura - Fratelli d'Italia

Egregio direttore,

non entro e non voglio entrare nel merito della polemica tra le Associazioni del Commercio e l’Amministrazione, non riguarda me giudicare o meno una scelta più o meno drastica presa da Ascom e non da altre realtà. A me tocca solo il compito di fare una analisi politica della situazione.
Non posso nascondere il mio stupore quando ho appreso della decisione della Amministrazione riguardo l’area dell’Armaguerra.
La prima cosa che balza all’occhio è che in questi 4 anni di amministrazione Galimberti, sono stati aperti: LIDL, PENNY, EUROSPIN, MAURY’S (zona Tamoil), CONAD (tra poco) AMPLIAMENTO IPERCOOP, ed ora approvata un’altra area commerciale all’ARMAGUERRA.
Il primo pensiero: una struttura medio-grande all’anno, forse di più! Qual è il disegno? Trasportare definitivamente la gente in queste strutture penalizzando imprenditori che tutti i giorni alzano la saracinesca con incassi a rischio e spese certe in aumento in centro?
Il secondo pensiero: il centro dovrebbe essere la parte vitale di ogni singola città, di ogni paese; portare gente in centro è vita, è allegria, è guadagno per chi ha una attività.
Il terzo pensiero: non dò tutte le colpe ad una parte o ad un’altra perché come detto non entro nel merito, ma sicuramente la visione del commercio da parte dell’amministrazione è miope, la partecipazione alle iniziative proposte è pressochè nulla, a partire dall’abbellimento infrastrutturale e di arredamento della zona pedonale per arrivare alle luminarie di Natale nelle vie, interamente a carico dei commercianti. Però in piazza del Duomo è stato messo ben 1 albero con quattro luci, totalmente triste lì da solo, che sembrava il cugino ricco di Spelacchio di Roma.
Le due parti si accusano l’un l’altra del decadimento e della crisi del commercio. Addirittura qualcuno dice che il problema si trascina da 30 anni. Lo lasciamo lì per altri 30 anni allora?

Mi chiedo come mai tanti centri di città vicino a noi (penso anche a Crema con la giunta dello stesso colore) sono vivi, vivaci con tante persone in passeggiata e per aperitivi a fine giornata lavorativa.
Se gli strumenti, gli stili e le esigenze dei consumatori sono cambiate in questi anni, vale anche per le altre città.
Il quarto pensiero: penso a chi rappresenta il territorio in Regione. Ad inizio mandato la Regione aveva fatto una moratoria di 6 mesi sulle strutture medio-grandi limitandone la loro apertura nelle città.
Sappiamo che le moratorie hanno una durata breve e mi chiedo dunque: come mai nessuno ha pensato di legiferare in merito per venire incontro al proprio territorio?
Quello che mi dispiace, e chiudo, è che darsi la colpa a vicenda non fa altro che peggiorare la cosa.
Un dato è chiaro, per quanto letto in questi anni e per quanto visto dai vari comportamenti; sicuramente da parte dell’Amministrazione è mancato il coinvolgimento che diventa volontà per avere una inversione di tendenza del fenomeno crisi.
La situazione è tesa, molto tesa, mi auguro che ci possa essere un incontro risolutore, ma la prima cosa da fare è che tutte le associazioni abbiano e siano unite da un unico stesso intento. L’unione fa la forza.

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