Lo minacciò di morte puntandogli un coccio di bottiglia alla gola. Condanna
Gli faceva male la testa, la notte precedente non aveva dormito, e gli dava fastidio sentir chiacchierare quell’uomo e un amico seduti al tavolino di un bar. Così Salah Amine, egiziano con precedenti per rapina e lesioni, ha preso una bottiglia di birra, l’ha rotta e ha puntato il coccio alla gola di chi gli dava fastidio, minacciandolo di morte. Per quell’episodio, che risale ai primi di agosto del 2016, oggi il giudice Maria Stella Leone ha condannato l’imputato a nove mesi di reclusione per minaccia aggravata. A testimoniare è stata chiamata proprio la vittima, l’avventore aggredito, che quel giorno era al bar con il suo datore di lavoro. “Smettila di parlare che non ho dormito”, gli aveva detto l’egiziano, seduto al tavolino vicino al suo. “E tu cosa fai al bar? Vai a letto”, gli era stato risposto. E a quel punto era scoppiata l’ira dello straniero che dopo avergli puntato il coccio alla gola era fuggito. La scena era stata ripresa dalle telecamere del locale. Le immagini erano state visionate dai carabinieri che avevano individuato l’autore delle minacce e dell’aggressione nei cui confronti era scattata una denuncia. Oggi l’epilogo giudiziario.
Sara Pizzorni