Cronaca

Droga lungo le rive del Po: gli spacciatori marocchini patteggiano 2 anni. Espulsi

L’avvocato Castelli

Hanno patteggiato due anni e testa i tre marocchini arrestati venerdì scorso dai carabinieri per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La pena è stata convertita nell’immediata espulsione dal territorio. L’irruzione dei militari, grazie ad una fonte confidenziale, era avvenuta in una casa popolare di via Rivelli, zona Cascinetto, dove i tre imputati, Zouhir Chalid, 19 anni, Youssef El Hassnaoui, 29 anni, e Abdelatti Lagrib, 29 anni, tutti senza fissa dimora, vivevano. In casa, nascoste nella caldaia e nel cuscino di un divano erano state trovate cocaina ed eroina: 70 grammi di eroina suddivisi in dosi contenute in un sacchetto di plastica sottovuoto, 5 grammi di eroina all’interno di un involucro di cellophane, 60 di cocaina suddivisi in dosi contenute all’interno di un sacchetto di plastica sottovuoto, altri 5 grammi di coca contenuti all’interno di un involucro di cellophane, 3.100 euro in contanti e materiale idoneo per il confezionamento. Un vero e proprio market delle droghe pesanti, individuato dall’azione investigativa dei militari, che negli ultimi tempi si erano accorti della costante presenza di noti tossicodipendenti ed assuntori occasionali di sostanze stupefacenti nella zona Po: persone spesso sorprese, nel corso degli ultimi due mesi, in possesso di modiche quantità di cocaina ed eroina. I tre nordafricani stazionavano nell’area rivierasca di Cremona o nell’area agreste di Castelvetro Piacentino, sino a spingersi sulle rive del Po tra i Comuni di Caorso e Monticelli d’Ongina, e nelle aree agresti dei centri di Olza (tanto che molti assuntori, nel corso degli accertamenti, li hanno definiti come i “le nutrie di Olza” o “pusher di Olza”), San Giuliano e San Pedretto. Nel processo, i tre imputati erano difesi dall’avvocato Vito Castelli.

Sara Pizzorni

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