Ex Armaguerra, no del commercio. Confesercenti: 'Continuiamo a combattere'
Dopo la notizia trapelata dal quotidiano CremonaOggi della destinazione dell’ex Armaguerra ad ennesima area commerciale, arrivano le reazioni del mondo del commercio. I primi a prendere posizione sono i vertici di Confesercenti della Lombardia Orientale sede di Cremona, che esprime “grande preoccupazione” per “l’imminente recupero dell’area ex Armaguerra, cinquantamila metri quadrati dove troveranno posto nuovi negozi e l’ampliamento di un supermercato già presente in via Castelleone” scrive l’associazione in una nota.
Sulla questione già in passato Confesercenti della Lombardia Orientale era intervenuta, “ribadendo con forza la sua posizione di assoluta contrarietà all’apertura di ulteriori strutture di vendita di medie e grandi dimensioni, in quanto ritenute pericolose per il tessuto commerciale di un centro città sofferente, dove i negozi di vicinato, botteghe e gli esercizi pubblici devono già competere con la presenza di significativi insediamenti commerciali”. Il rischio, per Confesercenti, è di “un reale depauperamento del cuore della città”.
“Una situazione disarmante, ereditata da un passato di fasti dove tutto era concesso: stiamo pagando le conseguenze di decisioni politiche prese dalle amministrazioni degli ultimi venti anni, che alla luce dei fatti si sono rivelate miopi nel non sapere e nel non volere vedere ciò che le loro scelte avrebbero potuto causare alla città” afferma il presidente Agostino Boschiroli. “Interagire con la politica ora non è possibile, soluzioni alternative non ce ne sono, ma è nostro compito e dovere mettere in atto azioni che possano evitare in futuro situazioni simili. E’ vero che nel caso specifico si tratta del trasferimento di un market già presente in zona, ma inevitabilmente si creerà un altro polo commerciale che allontanerà sempre di più le persone dai negozi del centro.Quando ti trovi con un’eredità scomoda come questa le cose da fare sono due: o abbandonare la battaglia o continuare a combattere. Noi scegliamo la seconda strada”.
“Sappiamo che questa situazione è figlia di più amministrazioni, di tutti i colori politici” aggiunge Girorgio Bonoli, direttore Confesercenti della Lombardia Orientale sede di Cremona. “Sono le famose “licenze dormienti”, concessioni edilizie date in passato senza alcuna riflessione seria e riguardanti vari punti della città. Ricordo Cardaminopsis, l’area Scac, recentemente addirittura si era paventato il cambio di destinazione d’uso dell’area Maschio per trasformarla in commerciale, fortunatamente al momento accantonata. Ma il problema resta: se tutte queste situazioni dovessero risvegliarsi di colpo, il centro subirebbe un danno dalle conseguenze irreparabili. Da parte nostra faremo tutto il possibile per difendere il commercio di vicinato e sebbene non vogliamo puntare il dito contro questa amministrazione, credo che a livello politico si possa fare molto più di quanto fatto fino ad oggi”.