Cronaca

Minacciò l’ex convivente con un martello. Condannato a 2 anni e 4 mesi per stalking

L’avrebbe costantemente minacciata e molestata, provocandole un grave stato d’ansia e di paura per sè stessa e per la propria famiglia, costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita. Ritenuto colpevole di stalking, Massimo, un operaio 46enne cremonese, è stato condannato dal gup Pierpaolo Beluzzi ad una pena di due anni e quattro mesi. L’imputato, che è in carcere da luglio, è stato processato con il rito abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica chiesta dai suoi legali. Dal risultato, però, come riferito dallo psichiatra Franco Spinogatti, è emerso che l’uomo è capace di intendere è di volere. Ora si attende di trovare una struttura idonea che possa accoglierlo una volta uscito dal carcere.
Vittima dello stalking, l’ ex compagna di Massimo (i due sono genitori di una bimba di cinque anni) e il padre di lei, entrambi rappresentati dall’avvocato Daniele Lurani, che nel marzo dell’anno scorso, grazie ad un ricorso per l’adozione degli ordini di protezione contro gli abusi familiari, era riuscito ad ottenere l’allontanamento dell’imputato dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla persona offesa.
La donna, 41 anni, al termine della relazione e della convivenza con Massimo, si era rifugiata nella casa attigua abitata dai genitori. In diverse occasioni era stata minacciata, insultata, molestata, aggredita verbalmente e anche fisicamente. Una situazione al limite che aveva provocato alla donna attacchi di panico e di ansia, nonché stati di agitazione subiti anche dai suoi stessi familiari. La donna, per timore di essere aggredita, era stata costretta a farsi accompagnare da suo padre fino all’uscita della propria abitazione, a cambiare numero di telefono e a sopportare i comportamenti vessatori dell’imputato. I fatti oggetto del procedimento vanno dal 26 novembre del 2016 al 20 luglio dell’anno successivo. Il 26 novembre, inoltre, Massimo, in stato di ubriachezza, era anche arrivato a minacciare l’ex convivente con un martello, tentando di colpirla. Il 46enne doveva anche rispondere di lesioni aggravate nei confronti del padre della sua ex, che il 19 luglio dell’anno scorso era stato aggredito e spinto a terra, rimediando ferite guaribili in 20 giorni.

Sara Pizzorni

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