Cronaca

Regolamento sicurezza, resta il 'daspo' per chi deturpa il decoro urbano

Si torna a parlare di regolamento sulla sicurezza e la Polizia locale, che era stato al centro della discussione politica qualche mese fa, con l’opposizione del Pd, partito che guida la maggioranza di governo, sull’eccessiva severità del Daspo urbano. Le linee di di indirizzo tornano ora in commissione consiliare Commercio, Turismo, Sicurezza e Polizia Locale dopo essere state approvate  dalla Giunta.

Per quanto riguarda la conduzione e custodia dei cani e di altri animali, sono previste sanzioni specifiche sull’abbandono delle deiezioni canine: chi non provvede a ripulire immediatamente il suolo pubblico rimuovendo le feci è punibile con una sanzione amministrativa fino a 495 euro.

Rispetto alle misure di tutela del decoro urbano, ai sensi della legge n.48 del 18 aprile 2017, in aree sensibili della città (parchi e giardini storici, complessi del Duomo, di palazzo Cittanova, del Museo del Violino, del Museo Civico, scuole e sedi universitarie), chi reca impedimento alla libera e piena accessibilità e fruizione con condotte vietate come rumori fastidiosi notturni, bivacchi, attività di arrampicata sui monumenti e ricreative che causano pericolo, può essere soggetto alla sanzione da 100 a 300 euro e all’ordine di allontanamento.

Novità anche in tema di rifiuti. Chi effettua la cernita per appropriarsi di materiali vari agli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti può essere sanzionato fino a 495 euro. Inasprite le multe per chi abbandona rifiuti sulle aree pubbliche: fino a 495 euro se si tratta di rifiuti ingombranti e da 50 a 300 euro se si tratta di rifiuti urbani. Chi non differenzia correttamente i rifiuti domestici e non espone e ritira i contenitori secondo il Regolamento per i servizi di nettezza urbana, può essere punito con sanzione fino a 495 euro.

Inserito infine nel Regolamento un titolo nuovo sulla mediazione sociale e l’educazione alla legalità. La Polizia Locale e i Servizi sociali ed educativi possono favorire lo sviluppo della cultura della mediazione negli ambiti di edilizia residenziale pubblica, interfamigliare e scolastico, nel caso non ci siano ipotesi di reato né querele, attraverso uno specifico “Accordo di ricomposizione” sottoscritto dalle parti: tale accordo prevede misure mirate alla eliminazione/risoluzione dei comportamenti che recano disturbo.

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