Cultura

La Danza 2018 inaugura al teatro Ponchielli con 'Rossini Ouvertures'

La Danza 2018 del Teatro Ponchielli inaugura, venerdì 9 febbraio (ore 20.30), con Rossini Ouvertures, coreografia e regia di Mauro Astolfi, omaggio al grande compositore pesarese Gioachino Rossini in occasione del 150° anniversario della morte. Con una danza estrema e carica di energia Mauro Astolfi e la Spellbound Contemporary Ballet traducono in movimento la vita, le passioni e la genialità compositiva di Rossini.

“Una personalità così potente e incredibile capace di comporre in soli 13 giorni il Barbiere di Siviglia mi ha letteralmente riempito la testa di suggestioni, di immagini, di simboli, di scene non legate alle singole opere del musicista, ma piuttosto un atterraggio su quel mondo, un’esplorazione per cercare, “vedere” attraverso le potenti immagini sonore di Rossini, lasciarmi trasportare da tutta quella forza e poter immaginare per un attimo di averlo conosciuto” afferma Astolfi.

“Rossini fu disconosciuto nell’epoca in cui il pubblico ancora si riconosceva in una produzione destinata al consumo immediato, che riflettesse le aspirazioni di una società in trasformazione; una produzione, in qualche modo, interessata al “realismo”. Oggi invece il pubblico crede meno in una produzione contemporanea e si reca a teatro principalmente alla ricerca di un’evasione estetica e insieme “culturale” dalla vita quotidiana. É verosimile che gli ideali estetici di Rossini, volti al conseguimento del sublime, si trovino in immediata sintonia con quelli “antirealistici” dello spettatore moderno.

In questa direzione, leggendo di questa storia di questo straordinario artista che improvvisamente sparisce dalle scene…come da una semplice conversazione e poi ritorna esclamando.. “Allora dove eravamo rimasti?” ..tutto questo è in questo progetto dove Spellbound percorre la strada di un sogno fatto di tanti momenti, di tante situazioni diverse, di personaggi che tutti insieme raccontano di uomini soli, divertiti, tristi e coraggiosi, in una grande stanza bianca dove scorrono e si mescolano i sapori e i colori di una vita piena, anche di problemi, ma con il gusto di viverla questa vita ..con la stessa arguzia di Rossini che inebriato dalla sua stessa creatività e dalla sua traboccante energia seduceva senza sosta…

Una grande stanza bianca come un’immensa tela dove proiettare e amplificare i propri demoni e i propri desideri per poterli mostrare.. ma dove tutto può essere cancellato come in una lavagna.?Così come Rossini improvvisamente spariva”.

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