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"All'ombra del Torrazzo il nemico s'inchina": dai tifosi della Sud lezione di storia

Una vittoria dal sapore storico in tutti i sensi quella della Cremo sul Parma. I tifosi della Curva Sud per l'occasione hanno realizzato infatti una coreografia carica d'orgoglio ispirata a una battaglia del 1250 vinta contro i parmigiani dai cremonesi che strapparono anche ai nemici il loro vessillo portandolo come trofeo in città.

foto Sessa

“All’ombra del Torrazzo il nemico s’inchina”, questa la scritta che campeggiava sabato scorso in curva sud tra i colori grigiorossi, sotto un Torrazzo alto come la curva e due simboli di Parma, lo scudocruciato e due guerrieri, uno con le gambe nude. Ebbene, quella di sabato è stata una autentica lezione di storia cremonese che forse in pochi allo stadio hanno capito, pur ammirando la straordinaria coreografia della curva. L’idea nasce da “Cremona capitale del Po” a cui le città vicine si inchinano ma soprattutto da un fatto storico raccontato dagli annali cremonesi. L’episodio è accaduto nel 1250. Il 12 settembre i parmigiani affrontarono in campo aperto i cremonesi guidati da Uberto Pelavicino. La battaglia durò cinque ore e gli armati cremonesi non solo fecero numerosi morti tra i parmigiani riportando così una clamorosa vittoria ma strapparono agli emiliani il loro carroccio portandolo come trofeo a Cremona. Più di duemila soldati parmigiani vennero portati a Cremona, fatti sfilare senza “brache” tra due ali di folla e rimandati a casa mezzi nudi. Le brache vennero appese alle volte del Duomo e secondo alcuni storici (il Campi ma anche il Cavitelli) restarono là per oltre trecento anni.

Grazie dunque ai tifosi della curva per averci fatto ripassare questo pezzo di storia cremonese.

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