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Federica Venturelli, il titolo italiano di ciclocross e quel gesto che vale ancora di più

Federica Venturelli ha 13 anni e una carriera che sembra già tracciata: cresciuta nella Polisportiva Madignanese, nel 2018 ha iniziato la sua avventura con la Cicli Fiorin di Seveso. E l’ha iniziata, è il caso di dirlo, con il botto. Appassionata di ciclocross, grintosa e sempre all’attacco, Federica ha conquistato il 7 gennaio scorso il titolo italiano nella categoria Esordienti (primo anno) alle Capannelle di Roma, giungendo in solitaria al traguardo dopo una gara dispendiosa ma efficace e conquistando così il suo primo tricolore, premiata dal presidente della Federciclismo Di Rocco.

Con Federica Venturelli, cremonese di San Bassano, in squadra alla Cicli Fiorin gareggia nella stessa categoria anche Elettra Paganelli, di Dalmine, provincia di Bergamo. Le distanze a quell’età si sentono ma sulle piste le due 13enni sono diventate grandi amiche. Ed è su questa amicizia che si costruisce una storia forse ancora più bella del titolo italiano di Federica.

Lo scatto simbolo della loro amicizia è stato realizzato sul traguardo di Bosisio Parini, a Lecco, per la gara regionale della scorsa domenica, 14 gennaio. Federica ed Elettra hanno distaccato tutte le altre concorrenti, regalando alla Cicli Fiorin il primo e secondo posto in Regione, dopo il successo a livello italiano. Ma è quanto accade al traguardo, e quanto quella foto documenta, a fare la differenza: Federica ed Elettra si prendono per mano e insieme arrivano fino al termine della gara. Quando poi tocca decidere a chi spetti il primo posto, ecco che Federica non ha alcun problema e sospinge la compagna, cedendole mezza ruota, quella decisiva. Dopo il titolo italiano, ha preferito che quello regionale andasse all’amica, anziché concedere il bis, anteponendo il valore del rapporto personale a quello sportivo. Per vincere tutto, e diventare “cannibale”, ci sarà tempo nei prossimi anni, quando lo sport, da gioco, diventerà agonismo puro. Intanto però il gesto di Federica, la vittoria di Elettra e quanto accaduto su quel magico traguardo del circuito lecchese è già un piccolo pezzo di storia. E un intenso e sincero messaggio educativo, che viene prima di ogni successo: un messaggio anche per lo sport dei grandi.

Giovanni Gardani

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