Cronaca

Droga nello zaino, 19enne a processo. La famiglia: 'Gli abbiamo chiesto di autodenunciarsi'

Una decisione presa in famiglia, dopo un attento confronto: quella di indurre il figlio ad autodenunciarsi, dopo avergli trovato nello zaino un certo quantitativo di marijuana, non è stata una scelta facile per una famiglia di Soresina, che nella mattinata di venerdì si è trovata davanti al giudice per il processo per direttissima, in cui il giovane 19enne si trova imputato per detenzione di droga ai fini dello spaccio.

Trattandosi di una situazione molto particolare, il difensore, l’avvocato Marco Bencivenga, ha chiesto la riqualificazione del caso in modo da poter chiedere la sospensione del procedimento per messa alla prova, ossia un periodo di lavoro socialmente utile, “in modo da ottenere un effetto rieducativo nei confronti del giovane”.

Il quantitativo di droga in possesso del ragazzo, inizialmente quantificata in 187 grammi, era infatti in realtà pari a 110 grammi, in quanto “inizialmente era stata pesata al lordo degli involucri di plastica che la contenevano, 115 in tutto” ha detto il legale.

La vicenda risale allo scorso 15 dicembre, quando i genitori del giovane, 19 anni, avevano scovato nel suo zaino un certo numero di involucri di marijuana. La sconcertante scoperta, aveva portato la famiglia a prendere una decisione senza dubbio difficile, ma sicuramente la più educativa nei confronti del ragazzo: la scelta di spingerlo ad autodenunciarsi.”Abbiamo creduto fosse la cosa più giusta per lui, anche se sarebbe stato molto più semplice far finta di nulla” ha detto il padre del ragazzo.

Insieme alla droga vi era una cospicua somma di denaro contante, oltre 300 euro. Da una successiva perquisizione all’abitazione erano emersi anche un bilancino di precisione elettronico ed altro materiale utile al confezionamento di sostanze di stupefacenti e appunti inerenti una probabile attività di spaccio. Il ragazzo era quindi stato arrestato, successivamente nei suoi confronti il giudice aveva disposto l’obbligo di firma.

Ora, alla richiesta del difensore e alla luce della necessità di verificare gli esiti delle analisi effettuate sulla sostanza stupefacente, depositati in cancelleria solo il giorno prima del processo, il giudice ha deciso il rinvio del procedimento al 19 gennaio.

Laura Bosio

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