Cronaca

2017, anno positivo per le nascite in ospedale: aumentate del 7%

Buone notizie per l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Cremona – diretta da Aldo Riccardi – che ha registrato un netto incremento delle nascite pari al sette per cento. Sono 1205 i parti del 2017, contro i 1126 del 2016. Ben diverso è però il dato riferito ai soli residenti di Cremona: nel 2016 (ultimo anno disponibile nell’annuario statistico del Comune), i nuovi nati residenti a Cremona sono stati 483, un numero che segna il punto più basso di una serie ad alti e bassi. Erano stati infatti 569 nel 2015, 548 nel 2014, 578 nel 2013, 594 nel 2012.

Tornando all’attività del reparto ospedaliero, tuttavia, il dato è positivo e in controtendenza rispetto all’andamento nazionale; merito anche del lavoro dell’équipe integrata (ospedale e territorio). “Un risultato che promette bene e che premia il lavoro di tutti. Il parto è un evento che si inserisce in un percorso che prevede un prima e un dopo. Una delle nostre peculiarità è seguire tutte le fasi di questo percorso, con cura e attenzione. A partire dal corso di preparazione alla nascita che da quest’anno è caratterizzato da un programma unico, realizzato in modo integrato, fra ospedale e consultorio – spiega Riccardi. Nel nostro reparto scelgono di partorire anche molte donne che risiedono in altre città o addirittura in altre regioni. Questo è un elemento significativo che testimonia la bontà del servizio offerto, in termini di professionalità, sicurezza, comfort e accoglienza”.

“Un risultato lusinghiero per l’ASST di Cremona – ha dichiarato Camillo Rossi, direttore generale. Siamo contenti per l’incremento delle nascite. Significa che il percorso di integrazione dei servizi ospedalieri e territoriali, proposto dalla Riforma sanitaria regionale (Legge 23/2015) inizia a dare frutti concreti. Il nostro percorso nascita, infatti, è seguito in tutte le fasi da operatori del consultorio e da operatori dell’ospedale. Ciò riguarda tutte le nostre strutture – Cremona e Oglio Po – e comporta una maggior linearità delle proposte di prevenzione, diagnosi e cura, una migliore assistenza per mamma e bambino. In tutto questo i papà hanno un posto di riguardo, partecipano attivamente alle diverse fasi del percorso e possono essere sempre presenti, anche in ospedale. Non a caso l’ASST di Cremona promuove il rooming-in, ossia il neonato passa la maggior parte del tempo in stanza con i genitori, da subito. Ricreare un ambiente familiare e accogliente dentro l’ospedale e garantire la massima sicurezza per la salute di mamma e bambino sono per noi priorità essenziali. La Sicurezza delle nostre strutture è garantita anche dalla presenza dell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale che, in caso di nascite premature o di qualsiasi difficoltà, interviene prontamente attraverso personale specializzato e l’impiego di tecnologie avanzate”.

“Sicurezza – continua Riccardi – è anche la capacità di una struttura di far fronte a tutto ciò che devia dalla fisiologia e l’ASST di Cremona possiede questo requisito. Negli ultimi anni – in presenza di gravidanze patologiche – non è mai stato necessario trasferire una mamma in altra sede. Lo ritengo un indicatore importante: rivolgersi a noi significa fruire di una struttura in grado di gestire la patologia. Oggi un ambiente è sicuro se tutte le figure professionali che generalmente concorrono al parto (ginecologi, ostetriche, anestesisti e neonatologi) collaborano tra di loro nella gestione dei casi. Posso dire che qui abbiamo un bellissimo rapporto: per noi la multiprofessionalità è diventata un modus operandi imprescindibile”.

“La presenza di una Terapia Intensiva Neonatale – spiega il direttore Carlo Poggiani è un punto di forza della nostra Azienda. Qui si trova una risposta diagnostica completa per le esigenze più diversificate (nascita prematura – patologie endocrino – metaboliche, cardiologiche, malformative). Parlare di TIN non deve spaventare, anzi. E’ un elemento indiscusso di sicurezza, sia per chi si rivolge alle nostre strutture sia per gli operatori che possono lavorare in tranquillità”.

LA PAROLA AI MEDICI – “L’ASST di Cremona offre la possibilità alla donna di fare l’esperienza di parto che ha immaginato, senza imposizioni. – spiega Riccardi – Ossia la donna ha la possibilità di scegliere insieme al medico e all’ostetrica come partorire: in acqua, utilizzando posizioni alternative, in analgesia epidurale o con il parto tradizionale. Tutte queste possibilità devono essere vissute come un dato di certezza e sicurezza. L’Ostetricia di Cremona, inaugurata nel 2008, sotto il profilo della qualità è considerata uno dei migliori punti nascita in Lombardia”.

La parto analgesia è una esigenza, un diritto della donna. Per questo è gratuita e fruibile h24 grazie al supporto fondamentale degli anestesisti. E’ bene sapere che – fatta eccezione di casi specifici dove la parto analgesia è la modalità più indicata – il parto naturale è il migliore, sia per la mamma che per il bambino. Fra i miti da sfatare quello che il cesareo sia più sicuro del parto per via vaginale. Non è così.

Partorire in sicurezza uguale a meno “naturalezza”?
Assolutamente no. I percorsi che accompagnano la donna in sala parto sono condivisi e costruiti in modo personalizzato. Tutte le donne possono fruire di camere singole per vivere momenti di grande emozione in un’atmosfera familiare e intima. Per rendere la degenza sempre più domestica, siamo promotori del rooming-in (presenza costante del neonato in stanza): favorisce il legame fra madre/neonato e l’allattamento al seno.

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