Cronaca

Sacchetti frutta e verdura a pagamento: pioggia di proteste tra i cremonesi

Pioggia di proteste tra i cremonesi per i sacchetti della frutta e verdura diventati a pagamento dal primo gennaio: frutto di una normativa che impone ai supermercati il divieto di utilizzare i sacchetti di plastica che normalmente venivano utilizzati per confezionare i cibi freschi, per passare a quelli biodegradabili, che i negozi fanno pagare 2 o 3 centesimi.

Un prezzo davvero minimo, ma che ha scatenato l’ira dei consumatori. E quelli cremonesi non fanno eccezione: i social network in questi giorni si sono riempiti di lamentele e in particolare sono molti che hanno espresso le proprie rimostranze sul gruppo Non sei Cremonese se…, esortando la gente a boicottare questa nuova situazione, pesando la verdura e la frutta pezzo a pezzo senza insacchettarla oppure portandosi sacchetti da casa, o addirittura acquistando solo quella già confezionata. Insomma, le congetture si sprecano, così come le lamentele, per una sorta di “tassa sulla spesa”, come viene comunemente definita, che in tanti ritengono ingiusta.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...