Cronaca

Efficientamento energetico per il carcere di Cremona, in arrivo fondi da Regione

Eiqualificazione e isolamento termico del manto di copertura dell’edificio caserma del carcere di Cremona: questo l’intervento di riqualificazione energetica che la Regione Lombardia ha finanziato al carcere di Cremona, nell’ambito dello schema di protocollo d’intesa sottoscritto tra Regione Lombardia, Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria – Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche per la Lombardia e l’Emilia-Romagna.

“Abbiamo approvato lo stanziamento di oltre 4 milioni di euro per realizzare interventi di efficientamento energetico nelle case circondariali di Opera (Mi), ‘San Vittore’ di Milano, Bollate (Mi), Pavia e Cremona” ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Terzi. “La delibera prevede uno stanziamento in attuazione del Por Fesr 2014-2020, per la realizzazione di interventi dedicati alla riduzione del fabbisogno energetico per la climatizzazione e la produzione di acqua calda sanitaria in alcune strutture penitenziarie della nostra Regione”.

L’intervento prevede azioni finalizzate al miglioramento delle condizioni di abitabilità, di alcune strutture penitenziarie, mediante soluzioni impiantistiche a elevata efficienza energetica, anche con interventi sull’involucro edilizio. L’obiettivo è quello di diminuire la dipendenza da combustibile fossile, ridurre le emissioni climalteranti, valorizzare le risorse energetiche disponibili e ottenere un risparmio sui costi di gestione delle strutture.

“Alcune strutture di detenzione presenti sul territorio regionale sono interessate da gravi carenze sia per quanto riguarda lo stato degli involucri edilizi sia per gli aspetti impiantistici, in particolare, la climatizzazione invernale”evidenzia l’assessore. “Queste criticità comportano, da un lato, il peggioramento delle condizioni generali di vita dei detenuti e la sicurezza della loro custodia, dall’altro, limitano fortemente l’utilizzo delle strutture causando la perdita di spazi destinati alla detenzione, con conseguente sovraffollamento degli spazi rimanenti. Sono convinta che debba sempre prevalere l’assunto per cui chi sbaglia paga. La detenzione, però, deve avvenire in condizioni che siano definite umane e che consentano di estinguere il debito, di chi ha commesso il reato, verso la giustizia e la società. Occorre, quindi, garantire anche una sorta di riscatto per il detenuto che, una volta pagato il suo debito, può rientrare a pieno titolo nella società. Condizioni ambientali come: mancanza di spazio, assenza di acqua calda, insufficiente illuminazione e ventilazione delle celle non favoriscono, di certo, il riscatto dell’individuo”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...