Cronaca

Mobike, la polemica di Fasani: 'Perché i gestori del servizio non pagano il plateatico?'

Ancora polemiche sul servizio Mobike, il bike sharing recentemente approdato a Cremona e che sembra riscuotere un certo successo tra i cremonesi. A porsi qualche quesito, su Facebook, è il consigliere comunale Ncd Federico Fasani, che in seguito alle dichiarazioni fatte dall’assessore Alessia Manfredini in consiglio comunale, relativamente all’uso gratuito del suolo pubblico da parte del gestore del servizio, si chiede il motivo di questa scelta, quando tutti gli altri servizi devono invece pagare un plateatico.

“Credo che questa, probabilmente, sia la migliore formula di bike sharing atterrata a Cremona sino ad oggi” evidenzia Fasani. Tuttavia, c’è un problema: “La persona che ha ‘trattato’ per conto della società ha istallato le biciclette è un ex assessore del Pd di Pavia. E ha fatto una buona trattativa; infatti, mentre il servizio è a pagamento la società non riconosce alla città di Cremona alcun pagamento per l’occupazione di suolo pubblico, come invece devono fare tutti i cittadini che intendono usare uno spazio pubblico per svolgere una qualunque attività che porta guadagno! Perché loro non pagano e gli altri sì?”.

Un quesito che, posto sul gruppo Fb Non sei cremonese se…, ha sollevato subito un dibattito, vedendo i cittadini schierati tra chi sostiene questa decisione e chi invece la osteggia, a fronte del fatto che i commercianti devono invece pagare fior di plateatici.

Nel corso del consiglio comunale, l’assessore Manfredini aveva ricordato che il servizio è sperimentale, senza oneri per l’Amministrazione Comunale, e prevede l’uso gratuito del suolo pubblico da parte del gestore nel rispetto del Codice della strada, previo l’emissione di ordinanze specifiche che regolano lo stazionamento delle biciclette”. A tal proposito sono state emesse 5 ordinanze che regolano lo stazionamento delle biciclette nei principali punti di raggruppamento. Per evitare che le biciclette vengano abbandonate sui marciapiedi, creando intralcio ai pedoni, il team operativo di mobike può recuperare o spostare la bicicletta che creano intralcio nel momento in cui vengono inoltrate le segnalazioni”.

Per quanto riguarda comportamenti scorrenti da parte dell’utenza, attraverso il sistema di punti mobike, “si può rilevare quegli utenti che ripetutamente infrangono le regole in modo che siano sanzionati attraverso il bloccaggio dell’account o con l’innalzamento della tariffa” ha spiegato l’assessore. “Nel caso in cui una bicicletta fosse coinvolta in un incidente o apporta danni mentre viene utilizzata da un utente, si può risalire allo stesso attraverso il numero di telefono utilizzato per il noleggio. Una eventuale sanzione potrà essere quindi addebitata all’utente; in ogni caso mobike risponde al danno generato”.

Risposta anche al problema degli atti vandalici o del posizionamento delle bici in luoghi non idonei e pericolosi: “è stata attivata sul territorio una squadra di pronto intervento in carico alla società che rileva attraverso gps la posizione della bicicletta onde addivenire al recupero in tempi rapidi” ha sottolineato ancora Manfredini. “Infine, il team mobike potrà essere operativo sul posto in meno di 24 ore in caso di emergenza, con il coinvolgimento delle forze di polizia; per altri tipi di situazione di segnalazione il tempo di risposta avverrà in 48 ore al massimo”.

lb

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