Adinolfi a Cremona a gennaio per presentare 'Il popolo della famiglia'
E’ stato presentato, nella settimana che porta al Natale, il circolo di Cremona del Popolo della Famiglia, partito politico di matrice cattolica fondato a seguito della mobilitazione popolare dei Family Day.
“Non abbiamo bisogno di moto, camper o treni per far sentire la nostra voce e dialogare sui valori insindacabili perché O Capiamo O Moriamo”. Con queste parole Mario Adinolfi, direttore del quotidiano La Croce e presidente nazionale del “Popolo della Famiglia”, annuncia che sarà a Cremona a fine gennaio, per presentare il suo libro e le attività politiche e sociali promosse dal movimento che si presenterà alle elezioni 2018.
Roberto Vitali, Coordinatore del circolo di Cremona spiega: “Il nostro obbiettivo è mettere in primo piano la difesa della famiglia, della vita, della persona, ragionando sui temi che troppo spesso sono evitati, a favore del politicamente corretto, facendo finta di non sapere per non esporsi. Il Popolo della Famiglia ha le idee ben chiare, guardando alle radici della nostra cultura per capire dove l’occidente sta sbagliando. Non si tratta di un movimento confessionale o bigotto, ci muoviamo su un piano estremamente pratico, dove la famiglia viene concretamente posta al centro della politica”.
Vitali sottolinea l’importanza di una sostanziale modifica ai provvedimenti legislativi emanati da questo Governo: unioni civili, testamento biologico, divorzio breve, legge Lorenzin. Poi sui gender: “Via ogni ideologia dalla scuola, sì al ritorno dell’educazione civica”.
Sull’accusa di essere omofobi e di accantonare la donna a casa, afferma: “Sono tante le donne che hanno aderito al nostro movimento. Siamo per la loro libertà scegliere se lavorare o accudire i figli. Per questo proporremo al prossimo esecutivo, mille euro nei primi anni di vita dei bambini e tre domeniche su quattro senza dover lavorare”. Sugli omosessuali: “Rispettiamo il loro vissuto, ma non possiamo tollerare leggi che permettano a bimbi di nascere da due ovuli”. “Francamente ritengo che ci sia una grave deriva antropologica nella politica – ha concluso Vitali – che accetta l’utero in affitto e depenalizza i reati d’incesto. Non ci vuole una scienza per capire che un bimbo ha bisogno di un papà e una mamma”.
Prossimo appuntamento l’assemblea nazionale il 30 dicembre a Roma, poi seguirà un incontro a Cremona il 9 gennaio, aperto a tutti i cittadini che vogliono conoscere le finalità del movimento culturale e politico.