Tribunale produttivo anche se con qualche ‘crepa’. Bilancio del presidente Bersani
Un tribunale funzionale, quello di Cremona, che può contare su giudici, sia onorari che professionali, ad “altissima produttività”. A tracciare un bilancio dell’attività dell’anno che sta per chiudersi è stato il presidente della sezione penale Giuseppe Bersani, facente funzioni di presidente del tribunale. “Cremona”, ha ricordato innanzitutto Bersani, entrato in servizio presso il nostro palazzo di giustizia lo scorso luglio, “è al 18esimo posto nel reparto giustizia, un dato superiore a quella che è la media della città. Dalle statistiche del Csm, l’anno scorso, sia nel settore civile che in quello penale, si è registrata una diminuzione delle pendenze, così come si è registrata una grossa diminuzione dell’indice di rotazione dei fascicoli, cioè il rapporto tra i fascicoli che entrano e quelli che vengono smaltiti. Anche gli affari correnti sono esauriti ed è diminuita una parte dell’arretrato”. L’unico comparto che non ha registrato un segno positivo è quello delle esecuzioni immobiliari, “ma questo”, ha spiegato Bersani, dipende dalla vendita degli immobili”.
Per quanto riguarda il settore dei magistrati penali, “c’è stata una diminuzione del 15% di quelli che sono gli affari correnti e un pareggio per i procedimenti collegiali”. “Un ottimo bilancio”, lo ha definito il presidente, “grazie ad una pianta organica di magistrati quasi al completo, con 15 giudici su 19, esclusi il presidente di sezione e il presidente del tribunale” (entro Pasqua arriverà il nuovo presidente del tribunale e a maggio 4 nuovi giudici). Resta, purtroppo, il grande problema della mancanza del personale amministrativo, rimpiazzato da personale proveniente da altre amministrazioni che spesso, però, proprio perché provenendo da altre realtà, non ha le competenze necessarie per svolgere i nuovi compiti. “La cancelleria penale”, ha aggiunto Bersani, “è quella che ha i più grossi problemi di personale. Ho fatto richiesta di applicazioni nell’ambito del distretto, ma non c’è stata risposta”. Un rinforzo all’ufficio lo ha dato però il Comune, confermando la presenza in tribunale di tre dipendenti dell’amministrazione.
Il presidente Bersani ha ringraziato i suoi giudici, il Comune, nella persona del sindaco, e il procuratore Roberto Pellicano, con il quale si è instaurata una proficua collaborazione “per rendere le cose molto più organizzate”. “Ad esempio”, ha spiegato Bersani, “il pm che istruisce un fascicolo lo porta avanti anche in udienza, sia in tribunale che in udienza preliminare, soprattutto per i processi più complicati anche dal punto di vista giuridico”. “Speriamo”, ha detto Bersani, “di mantenere per il 2018 i buonissimi risultati ottenuti nel 2017 sotto la guida della presidente Ines Marini”.
Quella del tribunale di Cremona, come ha sottolineato Bersani, è una sede bellissima, purtroppo rovinata dalla presenza di guano nei cortili, da infiltrazioni di acqua e da cadute di intonaco nei corridoi. Il problema della sporcizia è già stato segnalato al Comune e alla Soprintendenza. “La Soprintendenza ci ha detto di transennare”, ha detto Bersani, mentre per quanto riguarda il guano in bella vista da più parti, compresa la carcassa di un piccione che pende da una delle finestre, “è un problema già segnalato anche in sede ispettiva. “Ho chiesto”, ha ribadito Bersani, “una ispezione straordinaria per verificare le condizioni di sicurezza del tribunale”.
Un palazzo di giustizia, tra l’altro, rimasto senza distributori automatici di bevande e snack . Il proprietario del locale è il Comune”, ha ricordato il presidente di sezione. La convenzione con la ditta è scaduta a settembre ed è stata poi prorogata fino al 31 dicembre, anche se ad oggi le macchinette erogatrici sono mezze vuote e alcune non più funzionanti. “Tutti i contratti che riguardano la pubblica amministrazione”, ha chiarito il presidente, “passano dal Ministero della giustizia. In più, in una circolare, il Ministero ha fatto sapere che i servizi per la ristorazione non rientrano nelle spese obbligatorie. La questione, dunque, va risolta tra il proprietario dell immobile, e quindi il Comune, e il Ministero che è quello che paga l’energia”. “Noi qui”, ha concluso Bersani, “siamo solo degli inquilini”.
Sara Pizzorni