Dedicata al Torrazzo l'ultima grande opera fotografica di Antonio Leoni - LE FOTO
‘Una torre in Cremona’, questo il titolo dell’ultima grande opera fotografica di Antonio Leoni, fotografo e giornalista, scomparso da poco. La presentazione si terrà sabato 9 dicembre alle ore 17.30 presso Palazzo Comunale in Sala della Consulta. I testi del volume sono a cura di Anna Lucia Maramotti Politi e la tiratura è limitata e numerata. Per la presentazione interverranno: Gianluca Galimberti, sindaco di Cremona, Claudio Bodini, presidente di Padania Acque Spa, mons. Achille Bonazzi, delegato regionale per i beni culturali ecclesiastici, Amedeo Bellini, professore emerito di Restauro architettonico al Politecnico di Milano, Mario Silla, direttore di Cremona1 e Cremonaoggi, la stessa Politi, docente di Fondamenti di conservazione dell’Edilizia Storica, PoliMi; Valentina Mauri, delle edizioni Mauri 1969.
Un porto in Ancona, una torre in Cremona, un Papa in Roma… si tratta di un antico modo di dire dei pellegrini che, da ogni direzione del mondo allora conosciuto, camminavano verso la Città Eterna. In un tempo in cui viaggiare era poco agevole e anche rischioso, poter contare su punti di riferimento inequivocabili era essenziale.
Il Torrazzo era già allora una certezza, tanto da essere menzionato in un diffuso modo di dire. In effetti la torre campanaria in muratura più alta d’Europa è visibile nella pianura a
chilometri di distanza e, per il viandante stanco, quando ancora gli autogrill non esistevano, doveva essere di vero conforto vedere che Cremona era prossima ad accoglierlo.
Per questo Antonio Leoni ha chiamato così, Una Torre in Cremona, la ricerca fotografica concepita, sin da principio, per diventare libro.
Centoundici immagini in sequenza raccontano lo straordinario impianto architettonico del Torrazzo, attraverso la dialettica luce-pietra tanto cara all’Autore. Le fotografie di Leoni sono testimonianze storiche che si tramutano in poesia: prive di ovvietà da cartolina, silenziosamente rendono la salita alla torre un movimento esplorativo e contemplativo insieme, in una sorta di esperienza metafisica.