Cronaca

Cremona, un modello di Smart City per l'Italia

Cremona è la città di medie dimensioni in Italia che, insieme ad altre più grandi, quali Milano, Torino e Firenze, stanno portando avanti programmi di ampio respiro nell’ambito dell’Internet of Things (Internet delle Cose), grazie alle opportunità fornite dalle tecnologie digitali, sulla scia di grandi realtà europee come Barcellona, Amsterdam e Londra. Questo avviene sia attraverso progetti avviati dalle stesse amministrazioni, sia da attori terzi. E’ quanto emerso, tra l’altro, nel corso del convegno Smart city in cerca d’autore: quali strategie per (ri)partire, promosso dal Politecnico di Milano, nel corso del quale sono stati presentati i risultati della ricerca sulla Smart City dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management dello stesso Politecnico. All’iniziativa, riservata a coloro che operano nella Pubblica Amministrazione, ha partecipato, in rappresentanza del Comune di Cremona, l’Assessore all’Innovazione e alla Digitalizzazione Maurizio Manzi.

Le tecnologie digitali offrono concrete opportunità per migliorare la gestione e la vivibilità delle città. Tra di esse, l’Internet of Things conferma il proprio ruolo da protagonista nel processo di trasformazione delle città italiane, anche grazie all’arrivo delle reti di comunicazione, che abilitano nuovi servizi. L’Italia delle Smart City non ha ancora fatto il salto di qualità, in termini di numero e maturità dei progetti avviati. Negli ultimi anni lo scenario si è presentato caratterizzato da luci ed ombre, in quanto vi è una spinta innovativa che porta tanti comuni ad avviare sperimentazioni sfruttando le tecnologie digitali, ma anche barriere che frenano lo sviluppo di progetto di ampio respiro. Uno scenario, come emerso durante il convegno, che si presenta anche nel 2017, ma si intravedono nuove luci: emerge una strategia più chiara in diversi programmi di Smart City, non solo nelle grandi città, non a caso è stato citato l’esempio di Cremona, prendono il via alcune interessanti collaborazioni tra pubblico e privato, si espande la presenza di nuove reti di comunicazione, che consentono di ridurre costi e complessità nello sviluppo di nuovi servizi digitali per i cittadini.

A tale proposito l’Assessore Maurizio Manzi, partecipando alla tavola rotonda nella quale sono stati discussi i risultati della ricerca insieme ai rappresentanti dei Comuni di Roma, Milano, Firenze, Mantova e di Anci, alla domanda riguardante i progetti Smart City basati su tecnologie Internet of Things che si stanno portando avanti nella nostra città, ha citato, tra l’altro, la riqualificazione energetica e l’innovazione tecnologica dell’illuminazione pubblica, il pagamento della sosta nei parcheggi attraverso apposite app da utilizzare con lo smartphone, il servizio di bike sharing, la rete di telecamere collegate in tempo reale con la centrale al Comando della Polizia Locale, la rete di punti di accesso wi-fi, i percorsi guidati e le illustrazioni interattive fruibili ai musei cittadini, la stazione di rilevamento del flusso di persone attraverso il violino “L’anima della città”, la sperimentazione in due quartieri della misurazione puntuale della frazione di secco nell’ambito della raccolta differenziata dei rifiuti. Per il futuro si stanno considerando altre iniziative, ora in fase di valutazione per quanto attiene risorse necessarie, benefici, tempi di implementazione, partnership con enti e privati, sulla sicurezza e il controllo del territorio, l’inquinamento acustico, il monitoraggio dei parcheggi, il trasporto pubblico, l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e scuole anche attraverso la gestione intelligente “smart building”.

“L’approccio adottato a Cremona prende spunto dalla consapevolezza che affinché una città sia smart occorre una visione innovativa e per Cremona questa visione passa per alcuni temi essenziali, quello della digitalizzazione, della crescita culturale di una comunità, dello sviluppo delle infrastrutture materiali e immateriali, della smart land e del ruolo della Pubblica amministrazione nel generare nuovi processi. Smart City non è solo tecnologia, ma è un insieme di progetti che ha, come caposaldo, una visione strategica di medio-lungo periodo sulla città e sul suo territorio, una visione che passando dalla smart city si proietta alla smart land”, commenta al riguardo l’Assessore Manzi dopo avere portato l’esperienza di Cremona quale testimonianza al convegno del Politecnico. “Cremona ha storicamente il vantaggio di essere da tempo una città cablata, ma non bastava. Accanto alla rete in fibra ottica è stata realizzata, grazie ad imprese pubbliche-private del territorio (LineaCom del Gruppo LGH), la rete che può diventare di volta in volta, l’infrastruttura per il trasporto dei dati delle soluzioni innovative che si deciderà di realizzare in città”, rimarca inoltre l’Assessore.

Su cosa sta facendo Cremona per quanto riguarda le collaborazioni tra pubblico e privato e che ruolo state assumendo come Comune in queste collaborazioni, l’Assessore Manzi ha sottolineato che, in una logica innovativa, una città deve porre accanto alle infrastrutture materiali quelle immateriali che possono sostenere le linee di sviluppo del territorio: università, imprese, associazioni, luoghi di ricerca, luoghi di innovazione. Cremona si distingue per essere riuscita a mettere insieme e costruire sinergie profonde proprio tra università e imprese. Il Polo Tecnologico ne è un esempio in quanto luogo propulsore di innovazione che aggrega realtà innovative e sta costruendo, in collaborazione con le istituzioni, un piano di innovazione sulla smart land.

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