Economia

Diritti negati anche tra i dipendenti dell'ispettorato del Lavoro: oggi in piazza

Passano dall’altra parte della barricata, da oggi, giornata di avvio dello stato di agitazione, i dipendenti dell’ispettorato territoriale del lavoro di Cremona , a causa della mancata osservanza di serie di norme contrattuali da parte del datore di lavoro (Ministeri Economia e Finanze e Lavoro), tra cui le progressioni salariali, ma anche la mancata sostituzione dei pensionati, l’aumento dei carichi di lavoro, la carenza di attrezzature in particolare delle strumentazioni informatiche. Questa mattina dalle 10 alle 12 si è svolto un presidio davanti alla Prefettura, in adesione alla manifestazione nazionale indetta dalle sigle Cgil, Cisl e Uil, Condsal Unsa, Usb, Federazione Intesa, dopo il deludente esito delle trattative svoltesi nei giorni scorsi a Roma. Diverse le tipologie di lavoratori coinvolti: uffici centrali del Ministero del Lavoro, dell’Anpal, dell’Ispettorato nazionale del lavoro e degli uffici Territoriali di tutta Italia.

Viene contestata una riforma, si legge in un comunicato diffuso ieri,  “che ha depotenziato e demotivato gli uffici che dovrebbero presiedere ad uno dei fondamentali valori della nostra Carta Costituzionale; una riforma incompiuta perché miope rispetto al complessivo personale in forza e poco credibile poiché inattuata financo nelle spettanze economiche che erano state garantite”. Lo stato di agitazione attuato prevede come forme di protesta la revoca dell’utilizzo del mezzo proprio; richiesta di anticipo delle spese per missioni (mezzi pubblici o altro); indisponibilità alla partecipazione a campagne di vigilanza straordinaria; blocco degli straordinari e/o accesso alla banca ore; pedissequa osservanza di tutte le norme, prima di procedere all’emissione di un qualsiasi provvedimento.

Queste le contestazioni ai Ministeri di competenza: “Sistema di valutazione del personale che, dall’anno della sua introduzione, si è caratterizzato per direttive di II livello, che dovrebbero essere il motore propulsore di tutto il meccanismo, emanate progressivamente sempre più in ritardo (solitamente in estate, quando l’anno di riferimento è già abbondantemente trascorso); conseguentemente, contrattazione FUA (fondo unico di amministrazione) sia centrale che decentrata effettuata costantemente l’anno successivo a quello di riferimento; e conseguentemente, contrattazione FUA 2016, completamente saltata in relazione all’anno solare 2016 a causa della mancata certificazione da parte del MEF; riduzione anche del FUA 2015, già certificato e liquidato; mancata attuazione delle nuove Progressioni Economiche da parte del Ministero del Lavoro sebbene già previste nelle precedenti contrattazioni nazionali; svilimento della delicatissima e fondamentale funzione ispettiva mediante: mancanza di un’adeguata formazione del personale; carenza di strumenti operativi e informatici che possano essere di supporto al personale ispettivo già in fase di primo accesso ispettivo; mancanza di copertura assicurativa adeguata agli svariati rischi connessi alla funzione ispettiva in questione: a tal proposito il personale dell’ispettorato di Cremona esprime altresì solidarietà per tutti quegli eventi di aggressione verificatisi, nel corso degli anni, in tutta Italia, ai danni di colleghi durante il servizio esterno”.

Molte altre le doglianze lamentate nel documento diffuso, tra cui la sperequazione retributiva ed indennitaria tra i funzionari che svolgono la medesima attività ispettiva all’interno dell’ispettorato, a seconda che i funzionari ispettivi siano di provenienza “Ministero del Lavoro” o ” INAIL ” o “lNPS”; mancato pagamento “fondino ispettivo” anno 2017 e residuo 2016 a causa della mancata nomina del presidente del Collegio dei sindaci revisori dell’Ispettorato nazionale, ed altro ancora.

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