Cronaca

Referendum strada sud in salita, dubbi sul quesito Il 30 si nominano i Garanti

Verrà nominato nel corso del consiglio comunale del 30 novembre il comitato dei garanti necessario per valutare l’ammissibilità del quesito referendario presentato lo scorso 31 ottobre dai parte dei residenti del quartiere Giordano-Cadore per chiedere il mantenimento del tracciato della Strada Sud nel Pgt. C’è ancora un piccolo ostacolo, tuttavia, da superare: per nominare il comitato occorre avere una rosa di cinque candidati, mentre per ora ce ne sono solo tre. Le altre tappe  della strada che condurrà al referendum sono un ufficio di presidenza (a cui partecipano i capigruppo) il 15 novembre e un altro il 23 novembre con discussione sulla deliberazione di indizione referendum. Un cronoprogramma illustrato nella Commissione Vigilanza di questo pomeriggio dalla presidente del consiglio comunale Simona Pasquali, durante una seduta molto agitata nella quale la minoranza ha sostenuto che sono stati lesi i propri diritti, avendo la minoranza stessa chiesto la convocazione d’urgenza sia dell’ufficio di presidenza, sia del consiglio comunale, senza aver neppure ricevuto risposta. “Tanto più – ha spiegato Maria Vittoria Ceraso, che insieme a Federico Fasani aveva firmato la richiesta – che era stata la stessa presidente Pasquali a prospettarci la possibilità di richiedere l’urgenza, secondo quando prevede il regolamento. Invece ha cambiato idea dopo aver ricevuto la nota dei capigruppo di maggioranza che dichiaravano di non ravvisarne i motivi”. Un concetto, quest’ultimo, che più tardi nel corso del dibattito il consigliere di FI Ferruccio Giovetti ha ulteriormente colorato: “La presidente del consiglio ha dato retta a quanto deciso nelle segrete stanze delle segreterie di partito più che ascoltare la richiesta di 800 cittadini”. La questione dell’urgenza non è irrilevante: il Pgt è in corso di revisione e  l’amministrazione vorrebbe chiudere la partita entro fine anno. E, regolamento del consiglio alla mano, secondo la minoranza la presidente del consiglio ha tutte le prerogative per indire un consiglio urgente se lo ritiene opportuno, senza attendere via libera politici.

“Macchè segrete stanze”, hanno poi risposto sia la stessa Pasquali, sia il consigliere Luca Burgazzi, Pd. La decisione di procedere allo stralcio è già stata discussa pubblicamente sulla base di un ordine del giorno di maggioranza, all’interno del consiglio comunale. E la volontà dell’amministrazione Galimberti di seppellire definitivamente la previsione della strada sud è arcinota fin dal 2014.

Pasquali ha più volte sottolineato la piena volontà dell’amministrazione di rispettare le quasi 800 firme raccolte dal comitato promotore (espressamente costituitosi contro lo stralcio) rappresentato in commissione da Maria Cristina Arata. Che questo pomeriggio non figurava in veste di presidente del comitato di quartiere Giordano – Cadore nel quale esistono diverse opinioni in proposito. Riguardo la sua firma in una petizione del 2001 in cui si chiedeva il parere dei residenti di via Giordano su quella infrastruttura, ha ribadito che si era dichiarata contraria al tracciato allora proposto dall’amministrazione Bodini e non alla realizzazione della strada in sé.

Dalla maggioranza sono stati sollevati dubbi sulla legittimità del quesito referendario, che non riguarda un fatto o un’opera, ma semplicemente una previsione. Secondo alcuni (Gagliardi, Poli) sarà molto difficile per i garanti, districarsi sulla liceità della consultazione popolare. Anche se Ceraso sostiene che in  vari comuni d’Italia sono stati dichiarati legittimi quesiti ben più vaghi e aleatori. Ma qui sta il nodo: chi dovrà decidere se il quesito è legittimo o no? Il Comitato dei garanti che al momento non esiste e le colpe della dimenticanza vanno distribuite su tutto il consiglio. Pasquali ha ricordato che dal 2014 sono stati inviati 14 solleciti ai consiglieri affinchè presentassero i loro candidati: ne servono 5, dei quali tre saranno scelti con voto segreto dal consiglio comunale. Servirà un’ampia condivisione tra maggioranza e minoranza per votarli: devono essere eletti infatti con i 2 terzi dei voti, ossia 22 consiglieri, troppi, anche per la maggioranza. E sulla loro nomina aleggia un dubbio sollevato più volte da Ceraso: come potranno essere imparziali, dopo la risonanza mediatica del ‘caso’ strada sud e dopo che già diversi opinion makers hanno detto la loro?

g.biagi

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