Stop al fai da te architettonico: la commissione Paesaggio propone le sue linee guida
Una guida commissionata dalla Giunta alla commissione Paesaggio, presieduta dall’architetto Massimo Terzi, che darà le indicazioni per il futuro paesaggistico e architettonico di Cremona. Cento pagine intitolate “Guida per la corretta gestione del paesaggio e dell’ambiente”, che riguardano il nuovo e le periferie. Sono molti i capitoli che vanno dai materiali da usare, cotto, legno, materiali lapidei, con una particolare attenzione agli intonaci, e alle tinteggiature, ai colori riconducibili alle terre, ma anche le pavimentazioni, vista la sempre più frequente asportazione o eliminazione anche parziale di acciottolati, lastricati e pavimentazione storiche sia pubbliche che private, e la loro sostituzione con altri materiali, a seconda delle mode del momento.
La guida sarà presentata dall’architetto Massimo Terzi agli uffici tecnici del Comune, quindi sarà sottoposta alla Giunta dall’assessore Andrea Virgilio, poi passerà in Commissione Area Vasta, e da ultimo passaggio in consiglio comunale.
Un’attenzione particolare riguarda anche le essenze arboree, allegato tutto un elenco di specie legnose autoctone tipiche dell’area della provincia di Cremona, acero ciliegio, castagno, platano, sanguinello, tiglio, spino tanto per fare qualche esempio.
Un capitolo invece riguarda l’insediamento delle aree commerciali e produttive, riflessioni e suggerimenti soprattutto in vista delle future progettazioni, che devono misurarsi e relazionarsi ai manufatti edilizi già esistenti, ma anche con il contesto del paesaggio e dell’ambiente con una particolare attenzione agli spazi verdi, alle essenze arbustive per mascherare l’immagine del manufatto. Non ci deve essere insomma nulla di invasivo, le piccole e medie strutture di vendita devono misurarsi e relazionarsi al ruolo di città medio piccola con attenzione al contesto, dunque si deve cercare il massimo dell’integrazione e non pensare solo a capannoni prefabbricati.
Devono essere vietati interventi che riducano la potenzialità di percezione del paesaggio, e che riducano la visibilità. Un esempio per tutti, deve essere salvaguardata la visuale dal Torrazzo, elemento fondamentale verso cui convergono i percorsi di avvicinamento sia da vari punti del centro, sia da tutte le strade che convergono dalla periferia.
Silvia Galli