Cronaca

V.Castelleone, chiusura varchi dello spartitraffico: protestano residenti via Bragadini e Botti

Una lettera firmata da 270 persone residenti nelle due vie è stata indirizzata al Sindaco Galimberti per chiedere di riconsiderare la chiusura dei varchi nell'aiuola spartitraffico (decisa per migliorare la sicurezza nel tratto compreso tra la rotatoria di viale Cambonino e le vie Picenengo ed Erno) e trovare soluzioni alternative che garantiscano la sicurezza stradale ma che siano meno impattanti sulla qualità della vita di residenti e commercianti

I residenti di via Bragadini e via Botti non ci stanno e protestano contro gli interventi decisi dal Comune per migliorare la sicurezza stradale in via Castelleone nel tratto compreso tra la rotatoria di viale Cambonino e le vie Picenengo ed Erno. Il perchè è presto detto: con la chiusura di tutti i varchi nell’aiuola spartitraffico decisi a luglio chi esce dalle strade laterali (sia pubbliche che private) può immettersi sulla Castelleonese solamente nel senso di marcia (svolta a destra) e per cambiare direzione deve utilizzare le rotatorie di viale Cambonino (accesso centro commerciale) da un lato e quella di Costa S. Abramo dall’altro. Misura presa per evitare gli attraversamenti della strada a quattro corsie, causa di diversi incidenti, ma che, secondo i 270 firmatari della lettera indirizzata al sindaco  “ha avuto un altissimo costo in fatto di qualità della vita per i residenti del quartiere via Bragadini / via R. Botti e per le attività commerciali della zona”. La richiesta all’Amministrazione è quella di trovare soluzioni alternative, meno impattanti, considerato il fatto che la zona “è tra l’altro priva di qualsiasi collegamento con mezzi pubblici e piste ciclabili. Da metà luglio – scrivono – siamo stati privati della libertà di uscire di casa in bicicletta, per andare verso la città, senza percorrerere contromano un pezzo di statale infrangendo il codice della strada e mettendo a rischio la nostra incolumità”. I disagi della chiusura dei varchi si estenderebbero poi ad altre situazioni:

“chiudendo tutti i varchi, questi saranno chiusi anche per i mezzi di pronto intervento (ambulanze, autopompe, ecc.) allungando i tempi di intervento. Se la chiusura dei varchi è stata determinata dalla “mole di traffico veicolare”, forse servirebbe far diminuire le velocità degli automezzi, anche perché fino al cartello di fine città ci troviamo nel centro abitato.”

C’è poi l’aspetto ecologico, economico e di stress psicofisico:

“uscendo di casa 2 volte al giorno (chi non esce di casa almeno due volte?), dall’ingresso a via Bragadini alla rotatoria di via delle viole ci sono 2,5 km, altri 2,5 per tornare; per 2 volte al giorno sono 10 km per 360 giorni, sono 3600 km che diviso per 18 km/l di carburante (una percorrenza media per le auto di oggi) sono 200 litri di carburante che per 1.40€ al litro fanno 280€; per ogni litro di benzina consumato un’auto emette 2380g. di CO2 (2650 il gasolio, fonte Quattroruote 01/2017) 200×2380=476000g. (476 kg, avendo indicato 450 siamo stati ottimisti). Poi vediamo in questi giorni chiudere il traffico alle auto per il forte inquinamento… Chi ha fatto un’assicurazione RCA sulla percorrenza media degli ultimi 5 anni avrà un aumento (o mancato risparmio) tra il 10 e il 15% sul premio: chi è bravo può facilmente anche calcolare il costo chilometrico che peserà sulle tasche dei residenti. C’è poi il deprezzamento delle unità immobiliari, che è come se fossero state spostate di 5 km verso la periferia. Senza contare il calcolo del tempo trascorso in auto: per percorrere 5 km ci vogliono almeno 5 minuti, sempre per due volte al giorno sono 10 minuti, per 360 giorni sono 3600 minuti (60 ore, quasi tre giorni all’anno…) sempre augurandosi di non avere dimenticato qualcosa a casa o di dover uscire per qualche emergenza”.

Insomma la richiesta è quella di riconsiderare la decisione presa e che vengano adottate misure differenti (segnaletica orizzontale e verticale, semafori, rotatorie, telecamere, ecc.), che puntino sempre al miglioramento della sicurezza stradale ma che tengano conto anche della vita di residenti e commercianti della zona.

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