Cronaca

Il sindaco di Gerre: 'Sulla strada sud Cremona ci ripensi e non tolga la speranza'

"Suona distorto- scrive Michel Marchi, Pd - il fatto che una scelta strategica come questa non venga quantomeno condivisa con chi amministra oltre i confini cremonesi".

In una lettera datata 18 ottobre, all’indomani dell’assemblea al quartiere Giordano – Cadore, il sindaco di Gerre de Caprioli Michel Marchi si rivolge alla Giunta di Cremona e ai 12 sindaci dei comuni cintura (inclusi anche i piacentini Monticelli e Castelvetro) per chiedere di non togliere “la speranza a chi oggi vive nel disagio e non vede soluzioni alternative”. Riferimento alla decisione di stralciare la strada sud dal Pgt. Una lettera molto dura, quella del sindaco Pd del comune alle porte di Cremona, i cui residenti sono direttamente interessati alla faccenda in quanto quasi tutti gravitano, per studio, lavoro, servizi, sulle arterie della periferia sud della città. I particolare, la strada sud permetterebbe loro di evitare la tortuosa via Bosco e poi la congestionata via Giordano, per raggiungere il capoluogo.

“Carissimi, – si legge – apprendo dalla stampa la volontà dell’Esecutivo Cittadino di proseguire nel percorso di stralcio del progetto per la realizzazione della Strada sud. Non nego un certo rammarico e una nota di profonda amarezza: in un momento nel quale si parla con insistenza della “grande Cremona”, ovvero un sistema integrato di relazioni e servizi con i Comuni di cintura, suona distorto il fatto che una scelta strategica come questa non venga quantomeno condivisa con chi amministra oltre i confini cremonesi.
Compito di un Sindaco è quello, a mio avviso, di rapportare la propria visione sistemica alle reali esigenze di un Comune e di un territorio. Per questo, da cittadino e Sindaco di Gerre de’ Caprioli, non posso non oppormi a questa visione limitata e limitante che porterebbe ad eliminare una infrastruttura indispensabile per tutto il circondario, addirittura con riflessi sovra regionali.
Leggo di ‘visioni realistiche’ dovute al costo dell’opera: mi dispiace, ma credo che se una Amministrazione, per quanto disillusa, basa la propria progettualità solo su questioni economiche manca il fondamento per una discussione seria e approfondita. E non si tratta di raccontare favole alla cittadinanza, ma piuttosto di provare a dare risposte concrete in dimensioni temporali di medio-lungo raggio. Certo i finanziamenti vanno ricercati, con insistenza, ma soprattutto con la volontà. All’inizio ci si potrebbe anche sbattere la testa, ma i risultati arrivano prima o poi. Non credo, inoltre, che il Parco del Po, di cui Gerre è precursore e fondatore, possa risentire di una realizzazione di questo tipo.
Carissimi, con queste brevi considerazioni il mio intento è quello di dirvi: alt, fermiamoci un secondo, parliamone seriamente! Ma soprattutto: non togliamo la speranza a chi oggi vive nel disagio e non vede soluzioni alternative! Si tratta di salute, vivibilità, valori immobiliari… tutti tasti importanti per una famiglia. Auspico pertanto la convocazione di una riunione della consulta cremonese al più presto.
All’inizio del mio mandato ho spesso associato il rilancio del Parco del Po ad una frase che mi ha sempre dato la forza di ricercare la soluzione migliore, senza tuttavia distogliere lo sguardo dalla razionalità. Ecco, chiudo così, dedicandola a tutti: amministratori e cittadini ricordiamoci che ‘sometimes dreams come true'”.

La lettera è indirizzata oltre che alla giunta cremonese ai sindaci di Bonemerse, Stagno Lombardo, Pieve D’olmi, Malagnino, Gadesco Pieve Delmona, Persico Dosimo, Pozzaglio ed uniti, Castelverde, Sesto ed uniti
Spinadesco, Castelvetro Piacentino, Monticelli D’Ongina.

Simone Bacchetta

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