Cronaca

Bottiglie e bicchieri in vetro proibiti solo in alcuni locali: Anche Confesercenti contro il 'Daspo'

Drastico ‘No’ anche da Confesercenti di Cremona ai contenuti eccessivamente limitativi della bozza di regolamento di Polizia Locale per la convivenza civile, che sta provocando un vero sconquasso in maggioranza. Un documento “repressivo, discriminante e controproducente”, così lo definisce l’associazione di categoria presieduta a livello locale da Agostino Boschiroli, che raggruppa anche numerosi titolari di pubblici esercizi. Tra i tanti risvolti della vita civile toccati dalle nuove regole del decreto Orlando – Minniti del 20 febbraio scorso, c’è infatti anche il divieto di utilizzo di contenitori di bevande in vetro in alcune tipologie di locali: spetta ai Comuni (ed è questo che l’amministrazione ha fatto nel testo) individuare in quali zone della città applicarlo.
La contestazione di Confesercenti riguarda tutto l’impianto e in particolare l’articolo 30 “sul divieto di somministrazione di bevande in contenitori di vetro”.

Agostino Boschiroli, presidente Confesercenti Lombardia orientale, sede di Cremona

Il testo prevede infatti che “la mescita delle bevande, sia all’interno dei pubblici esercizi di piazza Pace, piazza Stradivari, piazza del Comune e S.Antonio M.Z., via Baldesio, largo B. Boccaccino e via Dei Gonfalonieri, che negli spazi pertinenziali esterni, debba essere effettuata esclusivamente dal personale addetto, versando direttamente la bevanda nei contenitori in plastica o carta, senza consegna della bottiglia”. “Un elenco puntuale di strade – afferma l’associazione –  di fronte al quale Confesercenti rimane alquanto perplessa in quanto il divieto va a colpire in modo del tutto pretestuoso alcuni specifici esercizi pubblici, creando un’incomprensibile discriminazione tra via e via, tra zona e zona di Cremona.

Una richiesta di incontro con l’amministrazione comunale e le varie categorie, arriva da Boschiroli: “Auspichiamo – afferma – che questo testo sia solo una bozza partorita malamente, senza interfacciarsi con le associazioni e con i diretti interessati. Se così non fosse ci troviamo di fronte ad un regolamento repressivo, quando invece sarebbe meglio mettere in campo politiche di educazione al corretto bere, cosa che i nostri esercenti anche su nostro input già stanno attuando, mantenendo il corretto profilo con i propri clienti. Si nota una profonda differenza tra zona e zona della città, quelle più colpite e quelle invece assolutamente tralasciate, basta un metro di differenza per essere in regola o dei «fuorilegge»”. “Tecnicamente poi – prosegue Boschiroli – l’utilizzo di recipienti di carta abbassa notevolmente la qualità del servizio soprattutto in una zona, quella centrale, che invece dovrebbe proporre un livello elevato di standard. In generale mi pare che anziché educare al rispetto e alla corretta fruizione della città, si sia cercata una scorciatoia con effetti repressivi che potrebbero ottenere l’effetto contrario: l’esasperazione degli esercenti e la rabbia dei clienti”.

Altro divieto che Confesercenti ritiene debba essere completamente rivisto riguarda la distribuzione di volantini. “Questa norma – commenta Boschiroli – palesa una sorta di censura preventiva verso tutti quei soggetti, noi compresi, che per attività associazionistica e sindacale utilizzano il volantinaggio come strumento informativo su temi importanti per i settori che rappresentiamo. Ciò non è assolutamente accettabile. Di fronte a tutto ciò la domanda nasce spontanea: ma questo divieto varrà anche per i partiti alle prossime elezioni comunali o la norma sarà derogata?”

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...