Ciclabile T.Trieste 'bocciata', Bonali: 'Progetto presentato era incompleto'
Mancanza di informazioni, documentazione scarsa, “forse era meglio che i commissari dicessero chiaramente che era necessaria un’integrazione prima di esprimere un parere sul progetto delle piste ciclabili”. Il consigliere Filippo Bonali, incaricato dal sindaco Galimberti della progettazione delle ciclabili e del Biciplan, commenta il parere negativo emerso nella Commissione paesaggio in merito al progetto per le quattro ciclabili cofinanziate dalla Regione e in particolare di quella di viale Trento e Trieste. “Non potevano dare giudizio diverse perché non disponevano della documentazione completa. Anch’io se mi fossi trovato con una sola tavola avrei chiesto un’ integrazione, senza pensare di bocciare qualcosa che evidentemente non era completo”. Probabilmente “c’è stato qualche problema o incomprensione tra gli uffici, ma assolutamente risolvibili se tutti gli attori sono predisposti al dialogo e al confronto. Basta sedersi attorno a un tavolo e chiedere spiegazioni. Se la commissione paesaggio si riunisce ogni due settimane, spero che questo avvenga nella prossima seduta”.
La cosa curiosa, afferma il consigliere di Sinistra per Cremona Energia Civile, è che nelle stesse ore in cui era riunita la commissione Paesaggio, “il sottoscritto insieme al dirigente Pagliarini, un tecnico del Comune e tecnici della Provincia eravamo in un altro ufficio a concordare dettagli migliorativi per il progetto esecutivo. Abbiamo verificato che purtroppo qualche informazione non è passata adeguatamente tra gli uffici o non è stata richiesta un’audizione che avrebbe fornito certamente una presentazione utile ad una migliore e più agevole comprensione del progetto e dei suoi dettagli. In tal modo i tecnici avrebbero trovato subito risposte senza dover essere costretti a chiedere integrazioni o esprimere dubbi generici. Anche leggendo il breve stralcio del verbale della commissione sembra trasparire appunto la mancata illustrazione completa dei progetti.
“Siamo ovviamente dispiaciuti che non vi sia stata la possibilità di entrare nel merito dei dettagli tecnici. Il presidente della commissione Massimo Terzi riferisce di aver potuto visionare una sola tavola e una sola sezione quando invece il progetto consta di 41 elaborati. E abbiamo dato ovviamente disponibilità a una presentazione completa già a partire dai prossimi giorni.
“Posso assicurare che i tecnici della Provincia, incaricati di progettare, hanno attentamente valutato le piste, anche in condizioni di ristrettezze temporali dovute ad un cronoprogramma molto stretto imposto dal bando, e le soluzioni trovate ci sono sembrate delle ottime indicazioni nelle condizioni date.
La tempistica non avrebbe permesso il concorso di idee e non si parla solo di viale Trento e Trieste bensì di altre 3 piste importanti. Per il comparto del verde sono state interpellate le serre comunali per avere pareri specifici sulle alberature di viale Trento Trieste. E’ stato visionato il progetto con il comandante Sforza dei vigili urbani per gli aspetti della sicurezza e la progettazione rispetta la normativa. Non si sarebbero potuti inserire ulteriori tratti in altre strade perchè non sarebbero stati finanziati, ma si è fatta attenzione a ricucire alcuni tratti di connessione secondaria.
“Dal punto di vista politico si ricorda che non stiamo riempiendo una città di piste, stiamo completando quel che è stato abbandonato negli anni scorsi, e stiamo dando realizzazione al Biciplan che il consiglio comunale ha votato all’unanimità, maggioranza e minoranza. Non esiste nessuna psicosi dell’ape maia, stiamo solo proteggendo chi vuole muoversi in maniera sostenibile compatibilmente con le risorse a disposizione e gli adeguamenti tecnici utilizzabili”.
La commissione Paesaggio è per sua natura consultiva e non dovrebbe avere colore politico, anche se i suoi componenti sono indicati da maggioranza e minoranza consigliati. Si tratta infatti di professionisti del settore, architetti, urbanisti e geologi. Però, tra le critiche emerse nella discussione c’è anche quella relativa ad aspetti di sicurezza stradale (gli stalli delle auto in sosta potrebbero interferire con il traffico intenso del viale) su cui la commissione non ha titolo per esprimere giudizi. Mentre l’obiezione che la progettazione avrebbe dovuto essere ricompresa in un progetto più ampio, si scontra con le regole dettate dal cofinanziamento regionale, che premiava i progetti in cui ci fosse un raccordo con la rete ciclabile provinciale già esistente. “Il grosso timore è che se avessimo inserito tutto il comparto nord, non ce l’avrebbero finanziato”, conclude il consigliere.