Servizi scolastici per disabili, 11 coop escluse, ne restano solo 4: la denuncia di Forza Italia
Delle 15 cooperative che dal 2010 si occupavano del servizio di assistenza ed integrazione scolastica degli alunni disabili nelle scuole e nei centri estivi, solo quattro potranno continuare a lavorare: si tratta della Iride, Sentiero, Dolce e Gamma. L’amministrazione, durante il mese di agosto, ha infatti indetto un’istruttoria pubblica per l’individuazione di partners per la co-progettazione del servizio. Una procedura molto selettiva, che ha portato all’esclusione di 11 cooperative su 15, e che ha interessato anche i Comuni aderenti all’Azienda Sociale del Cremonese ed al Consorzio Casalasco Servizi Sociali, coinvolgendo quindi complessivi 67 comuni e 330 bambini (150 solo su Cremona).
Tutto regolare? A chiederselo è il partito di Forza Italia e i suoi rappresentanti in consiglio comunale: il capogruppo Carlo Alberto Ghidotti e Ferruccio Giovetti, che presenteranno una richiesta di accesso agli atti per vederci chiaro. “La procedura, annunciata a fine luglio agli operatori del settore senza alcun passaggio preliminare nella commissione Welfare, è stata pubblicata il 3 agosto, soltanto a un mese dall’avvio delle scuole” sottolinea Ghidotti. “Si tratta di un tempo assolutamente insufficiente per garantire l’avvio di un fondamentale servizio che interessa oltre 330 bambini disabili. Ad oggi la co-progettazione è ancora in corso e a pochi giorni dall’inizio delle scuole, servizi sociali e genitori ancora non sanno come e quando saranno attivati i servizi assistenziali necessari ai minori per garantire la frequenza scolastica”.
Insomma, tempistiche che l’opposizione giudica “sospette: perché fare una cosa simile in agosto, tutto in sordina, quando molti sono in vacanza? Quella che è stata annunciata come una rivoluzione del sistema dei servizi ai minori disabili è stata trattata dall’Amministrazione Comunale in modo superficiale e frettoloso”. In questo modo, continua Ghidotti, “restano senza lavoro le persone che hanno sempre lavorato per le altre cooperative che erano accreditate”. Inoltre, secondo Forza Italia, non sono stati tenuti in considerazione “i peculiari bisogni di bambini e ragazzi disabili, delle loro famiglie, le tempistiche necessarie alla definizione tecnica degli interventi, la continuità del personale precedentemente impiegato e soprattutto dei percorsi educativi già in essere, l’esigenza di corretta e tempestiva informazione alle famiglie di ciò che sta avvenendo, la possibilità di scelta delle famiglie del migliore progetto assistenziale ed educativo per i loro figli”.
Ma per quale motivo l’amministrazione ha preso questa decisione? Secondo Ghidotti, “il Comune di Cremona ha giustificato tale scelta sostenendo che il sistema degli accreditamenti risulterebbe superato dal nuovo Codice degli Appalti (Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50), sottacendo però che la Delibera Anac n. 32 del 20 gennaio 2016 ‘Linee guida per l’affidamento di servizi a enti del terzo settore e alle cooperative sociali’ è tutt’oggi vigente ed operativa e legittima a pieno titolo l’accreditamento tra le modalità di affidamento correttamente impiegabili”.
Per Forza Italia, “il Comune di Cremona non poteva ignorare tale Delibera, poiché è proprio essa che norma e fornisce le linee guida del percorso di co-progettazione che il Comune di Cremona ha deciso di intraprendere, smontando un sistema di successo e qualità che garantiva la libertà dei cittadini e del mercato”.
A preoccupare sono anche le tempistiche: i percorsi di co-progettazione richiedono infatti tempi adeguati per garantire il confronto tra i soggetti partecipanti e la Stazione Appaltante. “Il Comune di Cremona per quanto ci risulta ha compresso questi tempi in tre/quattro incontri che si terranno tutti questa settimana” sottolinea Ghidotti. “Preoccupano peraltro le tempistiche di pubblicazione del bando e di ricezione delle candidature: il bando è stato pubblicato il 3 agosto ed il termine per la presentazione delle istanze era il 21 agosto, nel bel mezzo delle vacanze estive. Sembrerebbe un periodo poco adeguato per un’ ‘istruttoria pubblica’, che dovrebbe garantire la massima partecipazione di tutti i soggetti in grado di candidarsi”.
Dubbi da parte del partito di opposizione cadono anche sui requisiti scelti dal Comune di Cremona per individuare i soggetti ‘competenti’ da coinvolgere nel percorso di affidamento. “Il primo requisito tecnico, definito di “qualità”, prevedeva che i candidati fossero già accreditati dall’Azienda Sociale del Cremonese o dal Consorzio Casalasco Servizi Sociali” spiega Giovetti. “Il secondo requisito tecnico, definito di ‘esperienza territoriale’, prevedeva invece che i candidati singolarmente o in un raggruppamento, avessero gestito nell’anno scolastico precedente almeno il 13% dei minori disabili presenti nel territorio. L’applicazione combinata dei due requisiti tecnici è preoccupante, perché sembrerebbe promuovere la continuità degli interventi, ma mina il principio di libera concorrenza che dovrebbe caratterizzare le procedure di affidamento pubblico. Siamo certi che non vi fosse sul nostro territorio qualche altro soggetto del terzo settore competente, in grado di formulare proposte di qualità a beneficio dei cittadini? Inoltre il Comune di Cremona sapeva perfettamente chi fossero i soggetti accreditati e quanti casi gestissero nell’anno precedente, quindi l’applicazione dei requisiti ha consentito al Comune di Cremona di selezionare preventivamente quali soggetti del terzo settore potessero accedere alla co-progettazione. Quindi a cosa sarebbe servita la procedura a evidenza pubblica?”.
Accuse pesanti, da parte di Forza Italia, che sostiene di volerci vedere chiaro. “Molti soggetti accreditati che da anni seguivano bambini e ragazzi disabili nel nostro territorio sono rimasti esclusi dall’avviso e quindi dal prossimo anno scolastico i loro educatori non potranno più occuparsi di questo servizio; se erano qualificati per svolgere adeguatamente questa attività fino ad un mese fa, perché ora non lo sono più? O sono forse i requisiti fissati dal Comune di Cremona a non essere imparziali, trasparenti e equi?” si chiede ancora Forza Italia.
Infine, secondo Giovetti, restano tanti interrogativi per tutti i soggetti coinvolti: “Quando esattamente partiranno i servizi assistenziali ed educativi per i bambini e i ragazzi disabili, considerando che la procedura di co-progettazione è ad oggi ancora in corso? Le famiglie potranno o no scegliere l’Agenzia educativa che si occuperà dei minori disabili? Come verranno assegnati gli incarichi tra i vari soggetti del terzo settore che hanno partecipato alla procedura? Ci sarà la continuità degli educatori che fino allo scorso anno seguivano i minori? E come potrà esserci continuità per gli educatori dei soggetti che sono rimasti esclusi dalla procedura? Quali saranno i monteore assegnati ai minori, in considerazione del fatto che le risorse economiche oggetto di affidamento sembrerebbero insufficienti a garantire adeguati livelli di assistenza ai minori?”.
Il capitolo delle risorse economiche non è secondario, secondo Forza Italia: “Analizzando la base d’asta dichiarata per ciascun territorio (lotto) nel capitolato di gara emergono i seguenti preoccupanti dati: per il Comune di Cremona l’importo annuo di affidamento è pari a 729.058 euro, per 130 bambini: ciò significa 5.608 euro come budget annuo per ogni bambino, che si traduce in un monte ore settimanale di 6,7 ore. Ancora peggio il dato se si guarda al distretto di Cremona (46 comuni), con un importo annuo di 519.175 pari a 3.185 a bambino che significa 3,8 ore a settimana. Infine per il Distretto di Casalmaggiore l’importo annuo è pari a 87.875 euro, che significa 2.312 euro a bambino, per un totale di 2,8 ore a settimana”.
“Le stime riportate, indicative, ma comunque rappresentative, preoccupano in quando prefigurerebbero l’assoluta insufficienza dei livelli minimi di assistenza per bambini e ragazzi disabili per i prossimi 2 o forse 4 anni scolastici” conclude Forza Italia.
Laura Bosio