Cronaca

Calcio: il 'finanziatore' Matyas Lazar fa ammissioni e patteggia. E' libero

L’avvocato Evangelisti

Scortato dagli agenti della polizia penitenziaria di Cremona, l’ungherese Matyas Lazar, 43 anni, coinvolto nell’inchiesta sul calcio scommesse, è arrivato in tribunale in maglietta, pantaloncini e scarpe da ginnastica. Per il suo abbigliamento (quando è stato arrestato si trovava in vacanza a Palma di Maiorca con la famiglia), ha chiesto scusa al gip Pierpaolo Beluzzi che lo ha interrogato. Al termine dell’interrogatorio di garanzia, Lazar ha patteggiato un anno, 8 mesi e 10 giorni, pena sospesa. Da oggi è libero. Assistito dall’avvocato Giuditta Evangelisti (in sostituzione dell’avvocato Andrea Polara), era accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva nell’ambito dell’inchiesta Last Bet. L’ungherese era ricercato in campo internazionale dal maggio 2012 a seguito di un provvedimento restrittivo emesso dall’autorità giudiziaria di Cremona. E’ stato arrestato il 29 luglio scorso a Palma di Maiorca ed estradato in Italia il 25 agosto. Era accusato di essere uno degli esponenti del gruppo criminale transnazionale composto da soggetti singaporiani, balcanici ed ungheresi che ha condizionato lo svolgimento di gare di Serie A, B e Lega Pro attraverso l’utilizzo di un consolidato sistema di “corruzione” di calciatori professionisti compiacenti. In particolare, l’ungherese era stato indicato come parte attiva nella manipolazione di Lecce-Lazio del 22 maggio del 2011. Davanti al giudice Beluzzi, Lazar ha ammesso la combine del match, e ha ammesso di aver avuto “contatti” con Hristyian Ilievski, macedone, considerato il capo del gruppo degli scommettitori degli “zingari”. In sostanza, Lazar, giocatore di calcio e socio di una forneria, era un finanziatore. L’ungherese ha infatti riferito di aver dato denaro suo a Ilievski, nell’ordine dei 20.000, 30.000 o 40.000 euro, per truccare le partite. Il suo guadagno consisteva nello scommettere e vincere sui match truccati. Già dal 2004, Lazar aveva soggiornato frequentemente, e per lunghi periodi, in territorio italiano per finalità ricollegate dagli investigatori con la manipolazione di partite di calcio, incontrandosi con soggetti coinvolti in combine o alloggiando nelle stesse località. Il primo maggio del 2011, ad esempio, aveva alloggiato all’”Una Tocq” di Milano insieme al connazionale Laszlo Strasser e agli ex calciatori Antonio Bellavista e Mauro Bressan in relazione alla manipolazione della partita Novara-Siena, mentre il 5 maggio del 2011 aveva alloggiato all’”Una Regina Hotel” in occasione della gara Palermo-Bari insieme a Strasser e ad Ilievski. Nei confronti di Lazar, sempre per la manipolazione di partite, è in corso un processo in Ungheria ormai giunto alle fasi finali.

Sara Pizzorni

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