Cronaca

L'amore che vince la fatica: storia raccontata da blogger cremonese spopola sul web

Sta ricevendo oltre due milioni di ‘mi piace’ e migliaia di condivisioni su Facebook il breve ma toccante racconto di un giovane cremonese, Enrico Galletti, studente del Manin con una già considerevole esperienza di giornalista, che in vacanza in Sardegna ha raccontato attraverso il suo blog, l’incontro con un anziano signore che trasporta la moglie costretta su sedia a rotelle per chilometri lungo le più belle spiagge sarde per consentirle – lei non autosufficiente – di vedere da vicino il mare. Il racconto, pubblicato qualche giorno fa dal blog ospitato alla versione online de Il Giornale, è stato ripreso anche dal Corriere.it dove ha collezionato in poche ore 5.410 condivisioni e 2,4 milioni di likes.

“L’amore, quello vero, in una foto”, si intitola l’articolo: “A lui – scrive il suo autore – Lucifero e il grande caldo devono avere fatto un baffo. Tutta la spiaggia che guardava, mentre lui, un uomo sulla settantina, percorreva il tratto in salita sulla sabbia rovente di mezzogiorno e mezzo. Ho chiesto a quest’uomo, che per un tratto mi ha fatto dimenticare la fortuna del poter muovermi sulle mie gambe, se avesse bisogno di una mano. “Non ti preoccupare – ha risposto lui con una punta di indifferenza – sono abituato”. Abituato a cosa? Me lo chiedo, in silenzio. Mentre in tre ci mettiamo a tirare quella sedia a rotelle e ci guardiamo in faccia.

Quell’uomo, di cui non riporto il nome, ci spiega di essere abituato alla condizione di auto-insufficienza della moglie. Di quella stessa ‘ragazza’ che trent’anni fa ha conosciuto, tutta abbronzata, e di cui si è subito innamorato. Della stessa donna che adesso è lì, seduta su una sedia a due ruote, con l’unica arma di un sorriso. Forte, vero, sincero. “Nella gioia e nel dolore”, penso io. “Nella salute e nella malattia”. Continuiamo a trascinare la sedia a rotelle. Il silenzio, adesso, è mio. Proponiamo all’uomo di fare una pausa, che avremmo trainato noi la carrozzina fino al parcheggio. Ma lui non accetta. E insiste: “Avete fatto fin troppo”. Ancora silenzio. Una nuova goccia di sudore cade sulla sua fronte. “Non la abbandono mai, mia moglie”. E in effetti, stamattina, non l’ha portata in un posto qualsiasi. Non si è fermato alla prima spiaggia, di gran lunga più vicina al parcheggio. L’ha portata in quella migliore, lui, il marito con cui quella donna ha condiviso una vita. E se ne è fregato, se in quella spiaggia ancora, nel 2017, non c’è uno straccio di passerella o supporto per le persone disabili”.

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