Lettere

Allacci al teleriscaldamento
sovvenzionato da Stato,
scelta inopinata

da Elia Sciacca

Egregio direttore,

sono molte le voci di allarme, inascoltate, che si ripetono da oltre 10 anni in merito alla salute del nostro pianeta a causa del riscaldamento globale dovuto anche all’impiego di fonti non rinnovabili, vedi petrolio gas metano ecc, che porteranno negli anni un continuo aumento di morti per il clima tropicale. Ormai è sotto gli occhi di tutti l’aggravamento del clima che sta tropicalizzando l’occidente. Un esempio di transizione energetica molto significativo
è quello realizzato nelle isole Hawaii volto alla totale de-carbonizzazione, entro il 2030.
Si calcola che attualmente il 34% della popolazione nelle isole Hawaii faccia affidamento alle fonti rinnovabili tipo eolico e sul fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, e di acqua calda. Le utilities locali inizialmente si sono opposte, ma poi si sono aperte anche grazie all’impegno dell’opinione pubblica e a quello dei gruppi ambientalisti.
Entro il 2021 è prevista l’installazione di 717 MW fotovoltaici e di 157 MW eolici. Con tutti questi provvedimenti l’incidenza delle rinnovabili arriverebbe al 52%. Nel nostro bel paese con clima adatto al fotovoltaico si preferisce finanziare ed incentivare le fonti non rinnovabili con incentivi superiori, a quelli riservati all’uso delle fonti rinnovabili. Esempio eclatante per la nostra città sono i lavori di riqualificazione di scuole e condomini (Contratto Comune – Linea Reti e Impianti) la cui proposta di contratto presentata da Linea Reti Impianti srl e accettata dalla Giunta comunale, dov’è scritto che una proposta della LGH debba essere accettata da comune di Cremona (non sarebbe più democratico e serio indire una gara d’appalto?).  Linea Reti e Impianti investirà complessivamente 240.000 euro per la realizzazione degli allacci alla rete di teleriscaldamento che, per chi non l’avesse ancora capito, utilizza il 70% di gas metano nella centrale di cogenerazione di via Postumia naturalmente incentivata, ed il 30% dall’inceneritore naturalmente anch’esso incentivato, grazie alla fervida fantasia italica, che ha stabilito che bruciare i rifiuti negli inceneritori si possa assimilare alle fonti rinnovabili. Siamo alle comiche finali.

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