Segnalati in Provincia di Cremona, casi sospetti di West Nile Virus
Sono quattro finora i casi confermati nell’uomo di infezione da West Nile Virus in Italia, in questa stagione estiva, dal primo giugno al 2 agosto 2017, di cui uno di malattia neuro-invasiva in una donna di 51 anni in Sardegna, e tre in donatori di sangue in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Lo segnala il primo numero del bollettino periodico della sorveglianza integrata del West Nile e Usutu virus redatto dall’Iss (Istituto superiore di sanità) con l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo. In Italia, la sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia da virus West Nile è regolata dal “Piano nazionale integrato di sorveglianza e risposta ai virus West Nile e Usutu-2017” pubblicato dal ministero della Salute. I dati pubblicati dal 2012 in avanti mostrano come la maggior concentrazione di casi con sintomi si sia avuta, negli anni passati, ad agosto e settembre. Nell’Unione Europea, nel 2017, sono stati finora riportati 5 casi (di cui 1 confermato e 4 probabili) di malattia da West Nile Virus nell’uomo, e 4 casi (di cui 1 confermato e 3 probabili) nei Paesi limitrofi. In Italia è stata segnalata la circolazione del virus anche in cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici (come gazze, cornacchie grigie e ghiandaie), attraverso la sorveglianza veterinaria, in Emilia-Romagna e Veneto. Delle positività sospette sono state riportate anche nelle province di Verona, Brescia e Cremona, ma non ancora confermate dal Centro studi malattie esotiche (Cesme) o nel Sistema Informativo Nazionale Malattie Animali (Siman).