Liuteria, 'tradizione secolare da maneggiare con cura', e invece...
“Tradizione secolare, maneggiare con cura”. L’aforisma coniato anni fa in città per evitare fughe in avanti sul tema della liuteria, evidentemente è sconosciuto al sindaco Galimberti e a chi ha voluto l’avvio di una partnership con l’industria giapponese di strumenti seriali Yamaha. Il voler legare Cremona e il suo saper fare liutario, patrimonio dell’Unesco, al colosso asiatico è stata una operazione sbagliata sia nel metodo che nei contenuti. I liutai di Confartigianato sono pronti a fare fuoco e fiamme al prossimo tavolo della liuteria che sta perdendo per strada le gambe su cui si regge. Il prossimo 28 luglio i suoi rappresentanti potrebbero andarsene definitivamente dal tavolo. Con un proprio comunicato, i liutai di Confartigianato hanno preso distanza dall’iniziativa perchè può soltanto giovare “alla fabbrica che produce violini seriali che si potrà vantare di una collaborazione con la città di Stradivari, non certo alle nostre imprese”. Una iniziativa maldestra stigmatizzata da Stefano Trabucchi, presidente dei liutai Confartigianato: “Come è possibile tutelare l’alto artigianato, vendendo la nostra tradizione a chi opera a livello industriale?”. La stessa posizione è stata ufficializzata da Giorgio Grisales, presidente del Consorzio liutai: “Dobbiamo tutelare la nostra unicità al mondo, non condividerla con chi produce strumenti industriali”.
Un altro liutaio aderente a Confartigianato, Alessandro Voltini, in un commento all’articolo di CremonaOggi sull’argomento, scrive però che prima di stracciarsi le vesti sarebbe meglio capire meglio in cosa consista la visita di questi giorni di Yamaha. Ricordando che Cremona ha perso da tempo il suo carattere di unicità nel preservare una tradizione centenaria, che si stanno affermando altri centri di produzione artigianale e che forse non è il caso di continuare a fare i “puristi”.
Il Comune rinvia ogni commento al 28 luglio, giorno di riunione del tavolo della liuteria. Forse un po’ più di prudenza avrebbe evitato l’ennesima contrapposizione sulla liuteria, “tradizione secolare da maneggiare con cura”, come dice l’aforisma.