Cronaca

Turismo, dopo il successo del Guercino Piacenza punta su Annibale. E Cremona?

Annibale in Italia affresco XVI sec di Jacopo Ripanda

Piacenza punta tutto su Annibale per il prossimo anno, quando ufficializzerà la candidatura della città a Capitale della Cultura 2020. Dopo lo strepitoso successo del Guercino di quest’anno (101mila biglietti venduti e dotazione permanente della struttura di salita alla cupola del Duomo), sarà quindi il condottiero di Cartagine il fulcro dell’evento turistico della primavera piacentina. L’idea nasce dall’assonanza tra il 218, anno della nascita di Piacenza e della battaglia della Trebbia, con il prossimo anno il 2018. La mostra dovrebbe tenersi nei sotterranei di palazzo Farnese e il pezzo forte dell’esposizione dovrebbe essere la splendida corazza di Annibale conservata al museo del Bardo di Tunisi oltre che reperti celti, romani e cartaginesi. L’idea è geniale, non c’è dubbio ma vale la pena ricordare che il 218 è anche la data della Fondazione di Cremona da parte di coloni romani (ricordiamo le grandi celebrazioni del 2200° nel 1982) e che anche la nostra città venne coinvolta nella guerra di Annibale, dando rifugio ai legionari romani scampati alla battaglia della Trebbia ma ben difesa e con alle spalle il fiume, non venne attaccata da Asdrubale confidando nella rivolta dei Galli. Ma mentre Piacenza venne distrutta, Cremona -rifornita solo attraverso il fiume – resistette ai furiosi assalti guadagnandosi così la gratitudine di Roma e diventando la prima città Traspadana regolamentata socialmente e amministrativamente. Perchè dunque lasciare la celebrazione di Annibale solo ai piacentini?

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