L'ex Snum venne venduta da Comune per 2 mln a coop bianche, ora sarà Conad Store
La notizia dello sblocco da parte della Soprintendenza del progetto per la riqualificazione dell’area ex Snum posta tra via Cadore, via Mosa e via Giordano con la creazione di un Conad Store, data da Cremonaoggi, ha suscitato l’immediata reazione della Associazione dei Commercianti che ha bocciato l’iniziativa come l’ennesimo sgarbo alla categoria da parte del Comune e giudicando uno schiaffo al centro storico l’apertura dell’ennesima media superficie di vendita. Dura la replica dell’assessore al Territorio Andrea Virgilio che dice “per fortuna c’è chi vuole ancora investire in questa città” e accusa Confcommercio di avere “un approccio protezionista e autoreferenziale che non porta a nulla, se non a slogan contro l’Amministrazione di turno”.
Ma cerchiamo di capire che cosa si potrà realizzare nell’area della ex nettezza urbana, un tempo sede della raccolta e di deposito mezzi prima dell’avvento di discariche e inceneritori. Nel 2009, in piena amministrazione Corada, il Comune decise di venderla per fare cassa mettendo sul tavolo, per rendere appetitoso il piatto anche la possibile perequazione, cioè la possibilità di aumentare la cubatura del costruito in cambio di aree da dare al Comune. Si calcolò così una possibile volumetria di dodicimila metri (diecimila del complesso più duemila attraverso il perverso meccanismo della perequazione). Per circa 2 milioni di euro si aggiudicarono l’asta le cooperative bianche del Consorzio Casa bruciando così anche l’offerta del parroco di Sant’Imerio che sognava di farci un grande oratorio a disposizione di tre parrocchie cittadine con campo di calcio e di basket. La Soprintendenza, come dicevamo ha dato il via libera all’intervento in cambio di un restauro delle mura delle piattaforme di difesa del baluardo Caracena ancora ben visibili all’interno e una loro protezione. Dunque Store Conad da 1500 metri, parcheggi e poco altro: sul progetto sta lavorando l’architetto cremonese Tamagnini