Cronaca

C'è anche Cr nell'indagine della gdf di Lodi. Sequestro di beni per 65milioni di euro

Immobili che venivano acquistati per reinvestire i proventi di attività illecite. Anche Cremona rientra nell’indagine “Winter Flower” condotta dalla procura di Lodi in collaborazione con la guardia di finanza che ha portato al sequestro di beni per 65 milioni di euro e alla scoperta di un giro di fatture false per oltre 400 milioni tra il lodigiano e la Franciacorta.
24 gli indagati con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Coinvolti per lo più imprenditori edili, i loro prestanome e diversi professionisti: un imprenditrice 54enne della Franciacorta e una commercialista di Milano di 43 anni, un imprenditore residente sul lago d’Iseo, uno di Orzinuovi e uno del lodigiano.

L’operazione ha portato all’esecuzione di 23 perquisizioni in Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana e Calabria. Fra i beni sottoposti a sequestro in tutta Italia, 35 società, 60 immobili ubicati in centro città a Milano, Brescia, Monza, Como e anche Cremona, oltre ad appartamenti di lusso sul lago di Garda, ville sul lago di Iseo e in Franciacorta, 35 auto e 487 rapporti bancari.

Al centro del sistema fraudolento, una società operante nel settore edilizio con sede a Orzinuovi che attraverso 24 società create ad hoc fra il 2010 ed il 2011 nel lodigiano e nell’area della Franciacorta e, successivamente, fraudolentemente trasferite in diverse parti del territorio nazionale intestate a prestanome, ha realizzato indebiti vantaggi di imposta per un totale di 80 milioni di euro.

In concreto gli imprenditori, servendosi della consulenza della commercialista, tentavano di occultare l’evasione fiscale attraverso un sistema di compensazioni di crediti e debiti commerciali creati con l’emissione e successiva annotazione di fatture per operazioni inesistenti. Gioco che aveva quale unico fine quello di “chiudere” le singole partite contabili con costi inesistenti e/o con I.V.A. a credito.

I proventi dell’attività illecita sono stati investiti in immobili di pregio, in autoveicoli di lusso ed in attività commerciali anche all’estero.

Michela Cotelli

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