Cronaca

Non investì il vigile 'troppo zelante' che gli fece la multa Automobilista assolto

L’avvocato Zontini

Il vigile che gli aveva appena dato una multa lo ha denunciato, accusandolo di averlo investito, ma a processo la versione dell’agente è stata smentita e l’automobilista, difeso dall’avvocato Alessandro Zontini, è stato assolto “perché il fatto non sussiste”. I fatti risalgono all’8 ottobre del 2011 in piazza Roma a Vescovato. Quel giorno l’imputato, Vincenzo Morabito, 69 anni, era entrato in panetteria per comprare il pane e aveva parcheggiato l’auto in divieto di sosta. Nei pressi c’era Cataldo Pennino, il vigile, che, armato di carta e penna, aveva fatto la multa lasciandola sul parabrezza. Nel frattempo Morabito, avvertito della presenza del vigile, era uscito dal negozio e lo aveva raggiunto. L’agente era già a bordo dell’auto di servizio. “Mi ha detto che ero un pezzo di m…”, ha riferito il vigile in aula, “ho aperto la portiera per farlo allontanare, sono sceso, e lui mi ha tirato il pane in faccia”. A quel punto l’agente aveva chiesto i documenti all’automobilista che era andato verso la sua auto, e nel frattempo il vigile aveva chiamato i carabinieri. “Mi sono messo davanti alla macchina aspettando che mi portasse i documenti”, ha raccontato Pennino, “lui però ha messo in moto e mi è venuto addosso”. In aula, il vigile ha riferito di essere stato colpito ad un ginocchio e di essersi poi spostato. “Quando sono arrivati i carabinieri”, ha raccontato il pubblico ufficiale,  l’automobilista è stato identificato. Non ha dato alcuna giustificazione per il suo gesto, ha solo detto che ero stato troppo zelante nel fare il verbale”. Pennino ha aggiunto  di essersi recato al pronto soccorso per la contusione al ginocchio destro e di essere uscito con cinque giorni di prognosi. La sua versione, però, è stata smentita dai testimoni sfilati davanti al giudice Francesco Sora. I carabinieri sono arrivati quando ormai il fatto era accaduto, un amico dell’imputato che era in macelleria ha invece riferito di non aver visto Morabito avviare la macchina, e una donna, teste dell’accusa, ha scagionato l’automobilista dicendo di non averlo visto investire il vigile. Per l’imputato, il pm onorario Silvia Manfredi aveva chiesto la condanna a nove mesi di reclusione. Il giudice, però, ha accolto la tesi difensiva. Nel processo, il vigile non si è costituito parte civile.

Sara Pizzorni

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