Comune, i lavoratori: progressioni orizzontali solo per chi non ne ha mai avute
Via libera dall’assemblea del personale del Comune ai criteri proposti dalla rappresentanza sindacale unitaria per l’attribuzione delle progressioni orizzontali, ossia i passaggi di livello all’interno di una stessa categoria (es: da B1 a B2). La Rsu, presieduta da Giorgio Salami, ha infatti voluto verificare il gradimento della propria proposta (in passato già contrastata da parte della delegazione trattante dell’amministrazione) prima di andarla a ribadire in sede di trattativa, cosa avvenuta ieri. Una risposta sull’accettazione o meno non è ancora arrivata, se ne parlerà probabilmente in giunta prima di tornare dai lavoratori.
Al di là dei tecnicismi, cosa chiedono i dipendenti? Che in questa tornata di progressioni, le prime dopo 8 anni di stallo imposto dall’allora ministro Brunetta, le medesime vengano attribuite in via preferenziale a coloro che non le hanno mai ottenute prima. Il problema, spiega Salami, è che le risorse per le progressioni (circa 130mila euro quest’anno) sono ampiamente insufficienti a garantire il passaggio a tutti coloro dichiarati ‘idonei’, addirittura circa il 75% è presumibile che resti tagliato fuori. E allora la richiesta dei lavoratori è questa: si distribuiscano le progressioni in modo da avvantaggiare i tanti che non le hanno mai avute, evitando di attribuirne altre a chi, ad esempio, ha già ottenuto due o anche tre passaggi. L’esempio fatto dal coordinatore è riferito alla categoria D: il passaggio dal D5 al D6 ‘pesa’ sulle tasche dell’amministrazione, 4500 euro; molto meno pesa il passaggio, ad esempio, da un B2 a un B3. In altri termini: se si vuole che anche i soggetti da sempre esclusi – e che spesso svolgono compiti ampiamente superiori al loro inquadramento – si vedano riconosciuto un avanzamento, occorre agire circoscrivendo il numero degli aventi diritto. Anche perché, sottolinea Salami, è doveroso che i dirigenti si prendano la loro fetta di responsabilità nel distribuire punteggi a chi effettivamente li merita, cosa che – a detta del sindacato – non avviene ancora del tutto.
“La nostra proposta non intende puntare alla progressione per tutti, a prescindere dal merito, tutt’altro”, spiega Salami. “Sappiamo benissimo che il fondo è ampiamente insufficiente. E’ una proposta che tiene in grande considerazione il merito e in misura inferiore tiene conto dell’esperienza”, quest’ultima da intendersi come anzianità. “Il nostro desiderio è che finalmente cambi qualcosa nella pubblica amministrazione, attribuire le progressioni a chi le ha già avute significa sottrarre la possibilità a chi da anni le attende invano. Il criterio da sempre adottato in questi anni dall’amministrazione è il ‘tutti idonei’, tanto poi non ci sono i fondi per tutti. Invece noi vogliamo che si dica: ‘tu sei idoneo per questo e quest’altro motivo’, basandosi su obiettivi sfidanti”.
Le progressioni, va ricordato, vengono concesse anche a seconda degli anni in cui si presta servizio in un ente, per cui non tutto il personale ne ha diritto. Di certo però ci sono persone ferme da un bel po’ di anni prima del blocco che hanno subito anche gli effetti di 8 anni di stallo, mentre in questo stesso periodo altri hanno beneficiato dei risultati consolidati di due – tre avanzamenti, con un un peso specifico significativo sul Fondo da cui vengono attinte anche le risorse per la produttività di tutti.
Sempre in tema di dipendenti pubblici, sono stati deliberatii come ogni anno in Provincia la retribuzione di risultato ai dirigenti, la produttività per il personale del comparto e i premi per i titolari di ‘posizione organizzativa’. Drasticamente ridotto, conseguenza dei tagli d’organico a tutti i livelli, l’ammontare complessivo dei premi per i dirigenti: poco più di 88mila euro lordi (netti 67.300) da suddividere tra otto persone. I premi di risultati per le p.o. e gli incaricati con alta professionalità ammontano a 52.889 euro lordi, da suddividere tra 30 dipendenti; infine, 366mila euro saranno distribuiti tra il personale del comparto a seconda dei risultati ottenuti attraverso le ‘pagelline’.
g.biagi